Accreditata Certificazione EIPASS pubblicato il 15/03/2011
Il M.Bartolo è centro accreditato e referenziato "EIPASS® Robotics " e , pertanto, sede di esami e corsi di formazione finalizzati al conseguimento della Certificazione Informatica Europea EIPASS.
La Certificazione EIPASS® Robotics rientra nel quadro dell’attestazione e del riconoscimento delle competenze digitali, citate fra le otto competenze-chiave del cittadino europeo secondo la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a “Competenze chiave per l'apprendimento permanente" (18 dicembre 2006). Destinatari dell’azione progettuale sono i Docenti e gli Allievi della Fascia Secondaria Superiore dell’Istruzione. Il percorso è curato, nelle sue varie fasi operative, dal Dipartimento per la Robotica Educativa, appositamente istituito all’interno del CTS Certipass e affidato al Prof. Giovanni Marcianò, già Responsabile Capofila della rete Robocup Jr Italia, nella sua veste di esperto del settore.
La Certificazione Digitale EIPASS® Robotics prevede il superamento di un corso – tramite prova finale – mirato a sviluppare e consolidare la capacità di impiego competente di apparati digitali complessi, ormai presenti sia nel mondo del lavoro che in quello domestico. Sono previsti due livelli: BASE e AVANZATO.
ARGOMENTI DEL LIVELLO BASE
ARGOMENTI DEL LIVELLO AVANZATO
1. Fondamenti della Robotica e dell’Intelligenza artificiale
2. Funzioni di base di interfacciamento con apparati robotici
3. Principi di base della meccatronica e dell’automazione 1
4. Principi di programmazione di apparati robotici 1
1. Fondamenti della Robotica e dell’Intelligenza artificiale
2. Funzioni di base di interfacciamento con apparati robotici
3. Principi di base della meccatronica e dell’automazione 2
4. Principi di programmazione di apparati robotici 2
Per il conseguimento della certificazione sono previste due prove d’esame, consistenti in una verifica interattiva da svolgersi su piattaforma on-line DIDASKO, presso gli Ei-Center accreditati, e in un colloquio di presentazione del robot realizzato dal candidato, e presentato al docente esaminatore autorizzato quale “Robotics Teacher”, presso gli Ei-Center. Il punteggio finale assegnato a ogni candidato è dato dalla media delle due prove, e non può essere inferiore a 45/60.
Il mio “nostos” in Sicilia pubblicato il 10/03/2011
In una fredda e piovosa giornata di febbraio trascorsa al Cinema - Teatro “Politeama” di Pachino per l'assemblea d'Istituto, dopo avere raccolto negli ultimi mesi mille pensieri, ho scritto qualche pagina di ricordi su questo anno da insegnante nella mia terra natia, dove ho vissuto fino ai 18 anni e in cui non avevo ma lavorato prima. Come Ulisse di ritorno da Troia e come nel capolavoro di Giuseppe Tornatore “Nuovo Cinema Paradiso” ho percorso un nostos (= ritorno) all'incontrario dopo 22 anni a Roma, dove mi sono trasferita per motivi di famiglia e dove ho studiato all'Università con la speranza di diventare un'archeologa e lavorare un giorno in Soprintendenza, per scoprire e proteggere al fine di non disperderli, come vediamo oggi in televisione a proposito dei paesi in guerra, quanti più siti archeologici siciliani possibili. Veramente il mio sogno proibito era quello di combattere contro i tombaroli e i contrabbandieri di opere d'arte e, a dirla tutta, il sogno di ogni giovane siciliano della mia generazione che ha dovuto lasciare la propria terra è stato quello di combattere la mafia e di tornare un giorno in una Sicilia migliore, più efficiente e pulita, non solo per mangiarsi gli arancini e i dolci che a Roma e Milano non sanno fare. Addirittura il sogno di molti romantici che siamo, noi siciliani, è stato anche quello di ricevere intimidazioni mafiose, proprio come le vittime della mafia che hanno accompagnato la nostra adolescenza prima con il loro lavoro e poi con la puntuale notizia giornaliera dell'omicidio del Dalla Chiesa o del Mattarella di turno, notizia che puntualmente veniva dimenticata dal trascorrere normale della vita quotidiana. Sogni nati durante le assemblee d'Istituto al Liceo Vittorio Emanuele II di Palermo e durante gli innumerevoli “scioperi contro la mafia” che si organizzavano sia per necessità sia perché, a volte, non sapevamo che inventarci per non entrare a scuola... Ma questi sogni sono nati per me soprattutto tra le pagine dei libri di studio, quando mi appassionavano davvero, e li hanno coltivati in noi i professori, quando sapevano entrarci nella mente e nel cuore. Erano celati nei versi dell'Antigone, nei racconti di padre Puglisi, nelle spiegazioni di Storia dell'Arte sulla Sicilia greca ed araba che seguivo con passione anche all'ultima ora, quando solitamente gli altri preparavano gli zaini, pronti per andarsene a casa.
L'anno che mi sono trasferita, il 1992, è stato quello deidelitti Falcone e Borsellino (a giugno, proprio quando ho lasciato il porto di Palermo salutata dai miei compagni di scuola) e del mio professore di religione, padre Giuseppe Puglisi (a settembre, quando le scuole riaprono), della cui dolcezza conserverò sempre il ricordo. Normalmente a Roma fino all'anno scorso, soprattutto dopo la disgrazia del mobbing ai miei danni da parte di una preside a Genzano di Roma, che mi ha costretto ad un anno in malattia tenedomi lontana dal mio lavoro ma per fortuna anche da adolescenti vandali e pericolosi, sono spesso andata a pregare in due chiese romane dove sono conservate due icone di don Pino: San Bartolomeo all'isola Tiberina e Santa Maria dell'Itria a via del Tritone. Almeno dalla sua immagine ho ricevuto un po' di conforto, anche se da tempo avverto il messaggio che la vita è fatta di grandi sofferenze, ed in effetti ogni volta che penso a padre Puglisi mi giungono una serie di disgrazie... coi miei compagni di classe avremmo detto in palermitano: “miiii che attasso!” (oh che sfortuna!). E pensare che nel settembre del 1992 fui io a dare a loro da Roma la notizia del suo omicidio, nel giorno del suo compleanno, nel quartiere palermitano di Settecannoli. Altro che cannoli... Oggi il prete antimafia è ricordato nel Giardino della Memoria di Ciaculli, dove crescono i prelibati mandarini cosiddetti “tardivi”: è forse proprio il nostro destino quello di possedere grandi risorse ma spesso di rimanere indietro con l'orologio della storia. Eppure ci consoliamo riconoscendo che non è colpa nostra, ma dell'amara sorte che per tante ragioni storiche la nostra terra e i suoi abitanti hanno dovuto subire. Per fortuna la scuola ci aiuta a crescere, insegnanti e studenti: basterebbe non rifare gli stessi errori del passato.
Tornare in Sicilia è stata una scelta maturata per diversi motivi, primo fra tutti cercare un rifugio da una serie di problemi dovuti ad un richiamo scritto ingiusto fattomi il giorno del mio onomastico (quasi come per padre Puglisi) da parte di una cattiva dirigente, a causa del quale ho sofferto terribili problemi di salute, e inoltre un desiderio intimo e profondo di tornare a casa, cercando tranquillità nei luoghi dove solitamente trascorro le vacanze estive e che, pur non essendo nata qui, mi sono divenuti familiari. Tornare in Sicilia dopo tanti anni è stato un “tuffo nel passato” (nel paese del pomodorino la battuta è d'obbligo!) talmente commovente da meritare qualche pensierino scritto. Intanto sono tornata nella mia terra d'origine occupando l'altra parte dell'aula, quella dei professori, e posso fare confronti lucidi e profondi con il tempo della mia adolescenza, quando non mi sarei mai permessa di offendere un insegnante o di metterne in discussione la figura istituzionale, al di là delle sue competenze o della sua “bravura” che comunque, da discente, non mi sarei mai permessa di giudicare. Tanto qualcosa da un adulto la impari sempre: anche a non essere come lui. Oggi è tutto diverso e gli studenti spesso si permettono di criticare un professore fino a metterlo nei guai solo perché non concede loro di uscire dall'aula per andarsi a fumare una sigaretta o perchè gli mette cattivi voti o lo richiama, con la speranza di farlo crescere. Eppure io credo di avere sempre dato tanto alla scuola ed agli adolescenti, forse perché non avendo figli ho proiettato su di loro la protezione e l'affetto (ed anche le ansie, attirandomi spesso derisione) che non ho mai potuto riversare su una famiglia tutta mia... ma nonostante questo, devo dire, ho raramente ricevuto un trattamento adeguato, subendo da alcuni alunni gravi atti di maleducazione, una costante impreparazione su argomenti spiegati mille volte e neanche un saluto. Idem dalle loro famiglie.
A proposito dei giovani pachinesi mi piace raccontare come la mia scelta del trasferimento qui è stata dettata da una attenta osservazione degli “usi e costumi” (anche qui per un luogo di mare la battuta è d'obbligo!) della giovane popolazione locale, che mi “diverto” (per deformazione professionale) a studiare ogni estate in diversi contesti e situazioni. Direi che il prototipo di giovane in età scolare senza casco (quando non in tre sul motorino) e con regolare sigaretta in bocca è l'immagine che mi ha spinto a trasferirmi qui e a lavorare sul “sangue del mio sangue”, visto che a Roma non sempre sortisco buoni risultati, essendo per primi gli adulti a boicottarmi. Ma ugualmente mi hanno convinto le passiatine serali estive a Marzamemi di graziose fanciulle sorridenti e di bei giovani vestiti bene, sani e spensierati, armati soltanto di cono gelato. Ebbene, almeno da questo punto di vista devo dire che nelle mie tre classi non c'è neanche un fumatore e mi piace pensare che la mia presenza in classe è stata preventiva. Lo stesso per l'educazione: l'accoglienza e la comprensione nei miei confronti sono state molto positive. D'altra parte questo è il paese non solo del prelibato ciliegino ma anche delle tenerezze, parafrasando il nome di una fresca verdura locale. Quando tornerò a Roma sarà drammatico e vivrò nuovamente lo sradicamento lancinante che mi accompagnò vent'anni fa segnando inequivocabilmente tutta la mia esistenza.
Eppure nutro nei confronti di Pachino, a dispetto delle sue origini antichissime, una certa diffidenza: appena giunta qui, un decennio fa circa, trovavo l'accento simile a quello trapanese e, documentatami sulla storia locale e apprese le origini greco-maltesi dei pachinesi ai tempi degli Starrabba, non li consideravo nemmeno dei veri siciliani. Inoltre anche l'impatto con la gente che incontravo per strada non è stato dei migliori: mi sentivo osservata come una straniera e la cosa mi addolorava. Non l'ho mai detto a nessuno: avrei rischiato dei seri problemi di socializzazione! Morale della favola: all'inizio dell'anno molti miei studenti, interrogati sulla geografia siciliana, non sapevano nemmeno dov'è Trapani, ma in compenso la storia di Pachino è diventata per me sempre più affascinante, tanto da approfondire quanto avevo studiato per interi giorni in biblioteca a Roma: ho scoperto ad esempio che Alessandra, la figlia del ministro del Regno Antonio di Rudinì, fu amata da Gabriele D'Annunzio per poi essere abbandonata e decidere di farsi suora. Così come diversi luoghi, dalla grotta di Calafarina al fantomatico sepolcro di Ecuba localizzato qui dalle fonti antiche, mi hanno ispirato una rivisitazione tutta femminile della greca terra di Demetra, che qui vagò alla ricerca della figlia Persefone rapita da Plutone. Risultato: la donna siciliana non è più decisamente quella di una volta... forse ora è quella di due o tre volte, ma meglio per lei! Di certo, se posso permettermi, la sigaretta in bocca non la rende veramente femminista e neanche emancipata, ma solo un tantino sgradevole. Quanto a Kore, non avendone una mia ho preso “in prestito” le proserpine di altri madri, ma pazienza... per adesso mi basta così!
Tanti spunti di riflessione mi sono giunti in questo nuovo (e antico) tempo siciliano lavorando con i miei studenti: la difficoltà di attuare i propri sogni in quanto donna per la figura della sorella di Shakespeare, inventata da Virginia Woolf, la “madonna” nobile e bella di Jacopo da Lentini, mio conterraneo (sono sempre stata orgogliosa del primato linguistico della Scuola Poetica Siciliana), il modello ormai famoso della bellezza nostrana osservato in tante studentesse e donne che vedo ogni giorno, portato in auge da varie Miss Italia e da firme di moda isolane come Dolce e Gabbana. Così come il talento della cantantessa Carmen Consoli (quanti talenti ci sono a scuola!) o di una classica icona del cinema come Monica Vitti, bella ed ironica al tempo stesso. Modelli positivi che mi hanno indotto a riflettere sulla donna di oggi e sui problemi che la riguardano, come il femminicidio o l'infanticidio riportati di recente dai giornali, ma anche su quello che di buono hanno fatto quelle di noi che se ne sono andate: d'altra parte la Triskeles è una donna con tre gambe, quindi bisogna farla camminare lontano... “Eh, cusciulera!”, diceva mia nonna con una punta d'invidia tutta femminile... Auguro infatti ogni giorno ai miei alunni di imporre le loro idee positive e di spargersi nel mondo conquistando con il bene, la cultura e l'educazione lavoro, titoli ed onori...
Per il resto ho ritrovato la gentilezza e la generosità che avevo lasciato vent'anni fa, ma anche alcuni dei caratteri affrescati dai principali autori letterari che hanno reso la Sicilia luogo di inequivocabile valenza culturale, anche per la sua storia così stratificata. Ho ritrovato il gallismo di cui parla Vitaliano Brancati, l'estrema povertà mostrata con dignità e l'irrinunciabile sete di giustizia narrata da Verga, la nobiltà dei modi tutta siciliana ereditata dai dominatori che ci hanno posseduto, come messo in scena da Tomasi di Lampedusa, quel senso filosofico ed ineluttabile di tragedia e disfacimento presente in Pirandello che porta l'individuo a perdere l'identità se non alla follia, come mostrato da alcuni fatti di cronaca avvenuti quest'anno, ad esempio l'infanticidio da parte di una madre di Santa Croce Camarina, una sorta di Medea dei nostri giorni. La donna del gineceo di tradizione greca e la prefica pronta a piangere oggi forse si ribellano ai soprusi maschili, che spesso sopportano tenendoli celati con vergogna. Per non parlare della pluralità di caratteri inscenata da Andrea Camilleri, che ha reso quest'angolo dell'isola teatro dei suoi gialli, e dell'attaccamento che ci rende “ostriche” anche nel terzo millennio, nonostante le incomprensioni familiari. Il senso della famiglia è qui ancora molto forte, a dispetto dei tempi.
E purtroppo ho ritrovato anche i problemi legati al malfunzionamento della cosa pubblica, qui a Pachino evidente soprattutto nel problema dei rifiuti, delle strade sfasciate e pericolose, della poca chiarezza su alcuni servizi pubblici: come al solito nessuno sa niente e proporne un'argomentazione a qualcuno che speri ti possa capire a volte diventa subito tabu'. I ragazzi almeno sono diversi: la loro voglia di cambiare in meglio e la schiettezza senza paura tipica di chi è buono e pulito e sa di essere nel giusto sono di grande stimolo per il mio lavoro di insegnante (e non sarebbe diversamente fuori di qua). D'altra parte i nostri giovani d'oggi non hanno mai visto i corpi insanguinati riversi sui sedili in pelle delle macchine trucidati dai mafiosi, per fortuna loro: almeno questo gli è stato risparmiato e, come ho potuto notare, la mafia non gli interessa nemmeno, non la sentono forse neanche parte della loro storia. Lo stesso per l'antimafia, di cui spesso ho parlato.
Di certo ai vecchi atavici problemi legati alla nostra indole (ironicamente il caldo, il vulcano e il traffico di cui parla Benigni in “Johnny Stecchino”!) se ne sono aggiunti di nuovi, e non certo lievi, come la presenza di un folto gruppo di immigrati che forse mostrano di non avere per il loro nuovo paese lo stesso interesse che ha la gente che vi abita (una buona parte), ma le cause legate alla povertà ed alla guerra nei loro paesi di provenienza e quella minima speranza di lavoro che questa gente ripone nell'Italia fanno sì che la convivenza sia pacifica nonostante le differenze sociali e religiose. Un tempo ci avrebbe pensato Apollo Libistino a regolare il flusso di immigrati...
E' per tutto questo che ogni piccola “conversazione in Sicilia” vissuta quest'anno con i miei alunni delle classi IG e II G del Liceo delle Scienze Applicate e III A ITIS sono state per me una delle cose più piacevoli e formative del mio percorso di insegnante e di donna, così come i momenti ricreativi e di festa con tanto di torte e dolci buonissimi che hanno reso la scuola più piacevole e serena. Grazie ai miei studenti che quest'anno sono stati la mia famiglia.
F.to Giuliana Maria Magno
(insegnante di Materie Letterarie)
I Video di Rai Educational pubblicato il 05/03/2011
Il rilancio del ruolo delle istituzioni in generale e in particolare dell'istruzione tecnica con un forte raccordo tra formazione, impresa e mondo del lavoro.
Preparazione dei profili tecnici necessari allo sviluppo delle imprese e della competitività. Questi i contenuti del video di RAI EDUCATIONAL sui nuovi Istituti Tecnici.(Clicca sull'immagine per vederlo)
(Clicca sull'indirizzo a cui sei interessato per vederlo)
L'amicizia nella letteratura pubblicato il 03/03/2011
I DUE AMICI : CONTESTO CULTURALE, ANALISI, E COMMENTO.
G. MAUPASSANT
La novella "I due amici" rappresenta un chiaro esempio della grandezza narrativa attraverso la quale , l’autore francese, osserva e ritrae il mondo che lo circonda.
Il contesto culturale si snoda nella Parigi del 1870, affamata, agonizzante, bloccata, assediata dai Prussi!
Elementi chiari che ci permettono di capire un periodo storico difficile ovvero quello della guerra, dove le persone si cibavano di qualsiasi cosa.
Maupassant , autore naturalista, privilegia nella novella i gesti e le immagini e ritrae, aderendo fedelmente alla correte positivista , i dati reali ma suggestivi di quell’ambiente triste e spietato , sfondo di una guerra che non conosce “nessun amico”.
L’unico paesaggio diverso è il lago dove “ i due amici” ritrovano la loro armonia in una semplice e complice passione : La PESCA.
I personaggi Morrisot , mite e pacifico orologiaio, e Sauvage , merciaio altrettanto mite e tranquillo.
Significativo appare il rapporto attraverso il quale i due amici, senza grandi parole , comunicano, utilizzando gesti o semplici riferimenti al paesaggio circostante.
Una novella schietta, sincera che non usa giochi retorici, ma si attiene alle emozioni vere di una profonda amicizia .
Attraverso un’ analessi , l’autore ci riconduce nel giorno in cui i due amici si incontrano e ripensano alle belle giornate trascorse a pescare, dimenticano il clima ostile della guerra e spinti dalla loro grande passione , decidono di tornare a pescare, il caso li farà incontrare ma l’esito di quel momento “di svago” si trasforma in tragedia, perché vengono sorpresi dai militari prussiani , rifiutano di proferire la parola d’ordine, che avrebbe consentito loro di rientrare nelle linee francesi, pertanto vennero freddamente fucilati .
I due muoiono da EROI , senza riuscire a trattenere la paura ma accettano con coraggio il proprio destino.
Emerge chiaramente nella novella la concezione pessimistica della vita e dell’uomo , la convinzione che la vita non è fatta di grandi “esistenze” ma piccoli momenti in cui l’uomo può riscattare la propria esistenza.
Questa visione emerge durante la descrizione dei personaggi delineati non solo nel loro aspetto esteriore ma nella complessità del loro “essere “ e nella loro psicologia.
L’elemento tragico ci commuove , ci riporta ad una realtà crudele caratterizzata dalla legge darwiniana in cui il più forte predomina sul più debole.
La dura legge non ha solo caratteri letterari ma assume connotazioni reali: la guerre , le lotte, l’odio fra gli uomini determinano la morte , sovente dei più deboli.
La forza dell’amicizia, l’amore e la condivisione di una passione ci permettono di cogliere i significati più autentici della vita, l’odio e il desiderio di VINCERE , ci conducono alla morte.
Ispettori per valutare scuole e insegnanti pubblicato il 21/02/2011
Nel decreto Milleproroghe, approvato in Senato, sono stati inseriti due commi per regolare il sistema di valutazione della scuola, voluto dal Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. L'emendamento stabilisce che gli ispettori potranno analizzare scuole ed insegnanti, assegnando veri e propri voti a seconda della situazione delle varie realtà scolastiche. La decisione di inserire questi commi nel decreto rientra infatti nel progetto di valutazione delle scuole e dei professori per permettere al Ministero di premiare i più meritevoli. Lo scorso novembre Mariastella Gelmini aveva lanciato due progetti sperimentali per valutare le scuole e gli insegnanti, ma nelle città prescelte sono state poche le adesioni delle scuole. Ed ora il Ministro Gelmini prova questa nuova strada per mettere in piedi e far partire il sistema delle valutazioni.
Entro due mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, il Ministero dell'Istruzione dovrà delineare un testo per regolare le funzioni degli ispettori "secondo parametri che ne assicurino l’autonomia e l’indipendenza, finalizzata alla valutazione esterna della scuola, da effettuare periodicamente secondo modalità e protocolli standard definiti dallo stesso regolamento". Gli ispettori avranno quindi il compito di "valutare le scuole e i dirigenti scolastici secondo quanto previsto dal decreto legislativo 27 ottobre 2009 numero 150", ovvero secondo la riforma Brunetta.
Al momento gli ispettori sono circa 300. A queste persone verrà assegnato il compito di valutare 10.000 scuole e più di 700.000 insegnanti in tutta Italia. In base a questi dati, si presuppone quindi che il lavoro degli ispettori non sarà semplice e veloce. Gli ispettori, comunque, non saranno gli unici a valutare il sistema scolastico italiano. Il Ministero si appoggerà infatti anche all’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa e all’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione (Invalsi). Il primo si occuperà della "formazione in servizio del personale della scuola e di ricerca didattica", mentre il secondo continuerà ad occuparsi dei test per valutare la preparazione degli studenti.
Il Ministero dell'Istruzione ha comunicato che con questo nuovo sistema a tre gambe (gli ispettori ed i due istituti) "vengono potenziati e raccordati fra loro strumenti già esistenti. C’è di nuovo che gli ispettori avranno una maggiore indipendenza e possibilità di azione". Il Partito Democratico solleva però qualche dubbio sulla questione, come ha dichiarato la senatrice Mariangela Bastico al quotidiano Il Messaggero: "Queste novità travolgono le sperimentazioni, annunciate in pompa magna dal ministro e gli impegni assunti dal governo con i sindacati e il mondo della scuola, di introdurre disposizioni particolari per valutare scuole e docenti data la specificità della funzione educativa. Il colpo di mano poi espropria completamene il Parlamento della possibilità d’intervenire: tutta la riorganizzazione viene affidata a un regolamento del governo".
27 gennaio-Insieme per ricordare pubblicato il 07/02/2011
Il nostro calendario è ricco di date significative che non possiamo dimenticare , quest’anno l’attenzione della nostra scuola si è rivolta ad un percorso di riflessione sulla “Giornata Della Memoria” che inesorabilmente ogni anno ci invita a strutturare interventi didattici capaci di farci comprendere la “STORIA del passato” e le dinamiche di un presente il cui compito fondamentale è quello di formare le nuove generazioni come cittadini liberi, amanti della democrazia, capaci di operare nella società con senso di solidarietà e responsabilità e soprattutto in grado di non commettere le nefandezze del recente passato.
Riconoscere il valore delle nostre radici storiche e culturali ci permette di gettare le basi per la costruzione di una personalità pacifica, tollerante alla convivenza tra popoli e persone di etnie, culture e religioni diverse.
Per una migliore condivisione delle riflessioni sulla SHOAH (L’ assassinio di massa voluto dai nazisti e definito così in ebraico) il nostro Istituto ha bandito un concorso al quale hanno partecipato le scuole medie del territorio. Si sono tenuti due incontri , uno presso l’aula Magna della sede centrale del nostro Istituto e l’altro presso il Palmento “ Rudinì” .
Gli alunni degli Istituti Comprensivi hanno presentato degli elaborati multimediali.
Gli alunni della classe terza B del Primo Istituto Comprensivo di Pachino “SILVIO PELLICO” hanno ricordato, attraverso immagini, musica e testo, il terribile momento storico che ha visto da una parte la deportazione, la morte e il terrore di un popolo , dall’altra il cinismo di una Nazione, intenta a fomentare odio e violenza gratuitamente .
Molto originale e ricca di riflessioni è la copertina del cd che vede come protagonista l’immagine di un bimbo che attraverso l’espressione ingenua e il gesto del Silenzio , invita tutti a riflettere tacitamente su ciò che è accaduto…
Il cd raccoglie una vasta raccolta di dati , frutto di una approfondita ricerca sul tema che spazia tra i contenuti letterari e storici.
La complessità del lavoro, il senso di criticità , le riflessioni, e la ricerca dati hanno determinato la scelta di questo elaborato a cui il nostro Istituto ha attribuito il premio pari a 100 Euro, ogni alunno inoltre ha ricevuto l’attestato di partecipazione .
Significativo è stato il lavoro svolto dagli alunni della classe terza A del Primo Istituto Comprensivo “La Ciura” Di Portopalo .
Essi , attraverso un prodotto multimediale , hanno tracciato le fasi storiche del periodo nazi- fascista, hanno messo in rilievo i personaggi della storia di quel tempo , hanno evidenziato gli orrori presenti nei campi di concentramento, mediante una accorta scelta di immagine e parole.
Originale, accurato e preciso è il percorso sonoro che permette di cogliere profonde riflessione sul tema della “SHOAH”.
Merita particolare attenzione la capacità critica degli alunni che hanno saputo accostare ricerca, riflessione ed effetti visivi e sonori intensi e commoventi.
Particolarmente interessante è stato il lavoro realizzato dalla classe 3 C dell’Istituto “Sgroi” di Pachino.
Gli alunni hanno ricercato poesie inerenti alla tematica della shoah utilizzando un catalogo di disegni e poesie prodotti dai bambini di Terezin, paese vicino Praga, che i tedeschi utilizzavano per propagandare falsamente le ottime condizioni di vita degli ebrei.
Particolare attenzione merita l’originalità della scelta dei contenuti perché fa conoscere un aspetto poco noto della crudeltà e delle nefandezze dei nazisti.
Il lavoro multimediale si presenta suggestivo e commovente , la ricercatezza delle immagini viene particolarmente valorizzata dalla sensibile interpretazione del testo poetico che gli alunni hanno recitato.
Anche le classi prime si sono cimentate nel lavoro di ricerca e riflessione , infatti gli alunni delle classi 1 A Dell’Istituto comprensivo” VERGA” hanno presentato in power point gli elementi storici del periodo nazista , in particolare la deportazione ad Auswitz.
Suscitano particolari emozioni le immagini scelte nell’ambito della ricerca.
L’originalità del prodotto è rappresentata dall’elaborazione di una poesia frutto di grande sensibilità e presa di coscienza dell’alunna Benedetta Medica della classe prima c.
Infine i nostri alunni dell’ ITIS delle classi V A e V C hanno commentato alcune pagine del DIARIO DI ANNA FRANK , hanno ricercato i luoghi in cui la protagonista del romanzo ha vissuto le sue più profonde angosce, hanno espresso, opinioni e riflessioni su ciò che l’uomo e la storia di quell’ atroce periodo sono stati capaci di produrre.
L’esperienza di confronto e interazione fra i nostri ragazzi è stato un primo passo verso un lavoro di squadra, che ha l’obiettivo di favorire il dialogo, la condivisione di ideologie e valori e la continuità didattica.
La formazione scolastica è un percorso unitario che deve trovare elementi di unione e momenti di confronto capaci di trasmettere negli alunni i punti cardine su cui poggia il modello educativo: accogliere, formare ed orientare.
L’obiettivo di noi educatori è quello di formare delle” menti “ libere e per far questo occorre un lavoro di continuità e non una catena di montaggio ..
Prof.ssa MARIA ASSUNTA CUTRONA e Alunni
Esami di stato 2011 pubblicato il 01/02/2011
Il Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha finalmente annunciato le materie per le seconde prove scritte della maturità 2011. Ecco la lista delle materie per ciascun indirizzo e il video dell'annuncio.
Latino al Liceo classico; matematica al Liceo scientifico; lingua straniera al Liceo linguistico; pedagogia al Liceo pedagogico; disegno geometrico, prospettiva e architettura al Liceo artistico; economia aziendale ai Ragionieri, costruzioni ai Geometri, alimenti e alimentazione all’Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli esami di Stato 2011 che il ministro Mariastella Gelmini ha presentato sul proprio canale youtube .
Le prove scritte dell’esame di maturità dell’anno scolastico 2010/2011 si terranno il 22 giugno (prima prova) e il 23 giugno (seconda prova).
Per la seconda prova scritta sono state selezionate, per i licei:
Per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell’istituto.
Le materie scelte per alcuni indirizzi sono:
- per l’istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale;
- per l’istituto tecnico per geometri: Costruzioni;
- per l’istituto tecnico elettronica e telecomunicazioni: Elettronica;
- per l’istituto tecnico: Disegno,progettazione ed organizzazione industriale;
- per l’istituto tecnico per il turismo: Tecnica turistica;
- per l’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione;
- per l’istituto professionale per i servizi sociali: Tecnica amministrativa;
- per l’istituto professionale per Tecnico delle industrie meccaniche: Macchine a fluido.
- per l’istituto professionale per Tecnico delle industrie meccaniche:
Per il settore artistico (licei e istituti d’arte) la materia di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (architettura, ceramica, mosaico, marmo, oreficeria ecc.) e si svolge in tre giorni.
Materie affidate ai membri esterni
Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai membri esterni. Quest’anno, per la prima volta, la Lingua straniera è stata di norma affidata al commissario esterno negli indirizzi linguistici dell’istruzione liceale e dell’istruzione tecnica. La scelta delle materie affidate ai membri esterni ha seguito, laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle discipline.
La pellicola è stata girata nel cuore della Sicilia dei campi di grano, nel territorio dei comuni di Enna, Calascibetta, Leonforte, Assoro e Nissoria ed a Torino, nel corso dell'estate 2009.
Un cast eccezionale: Giancarlo Giannini, Maria Grazia Cucinotta, Raoul Bova, David Coco, Enrico Lo Verso, Franco Interlenghi, Antonella Lualdi,, Simona Borioni, Maurizio Nicolosi, Anna Safroncik
Il film vuole testimoniare una società e un periodo (dal 1955-1985), attraverso i drammi, le illusioni perse e le trasformazioni imposte dai grandi eventi sociali che hanno condizionato la vita di tutta una popolazione.
Attraverso le vicende umane dei protagonisti, segnati nella vita da avvenimenti personali forti, che seguiremo adolescenti nei primi anni sessanta e poi uomini maturi alla fine degli anni settanta, si racconta una società che tutti speravano e si sforzavano di far diventare bella, ma che invece si rivelerà solo un’illusione, un’occasione mancata, poiché tutto precipiterà nella lotta di classe, negli scontri sociali di piazza, negli scioperi, nella crisi dell’industria, nel terrorismo politico delle brigate rosse, dove la musica rock, la musica dance, i cantautori italiani e l’amore, sono l’unica speranza per i giovani, che presto però verranno investiti dal delirio consumistico degli anni ottanta.
Per l’ampio arco di tempo in cui si svolge la storia, per l’intreccio, per la relazione tra loro dei tanti personaggi, per mantenere alta la suspance e infine perché trattasi di un affresco storico corale, si è scelto un percorso narrativo non didascalico, ma un viaggio continuo avanti e indietro nel tempo, in compagnia dei personaggi e degli avvenimenti storici e personali, sostenuti dalla musica che caratterizza le due epoche, poiché quel che accade nel loro passato segna il destino del loro futuro, come nella vita di tutti gli uomini.
Due fratelli, Giuseppe e Giorgio. Due adolescenti cresciuti senza il padre. Giovanna la loro giovane e bellissima madre, della quale sono gelosi come fosse la loro donna, con la quale vivono e lavorano in una casa immersa nei vigneti di una Sicilia arcaica e dura dei primi anni sessanta. Uno splendido e assolato paese dell’entroterra siciliano.
Nello, il loro migliore amico, figlio del farmacista e medico del paese, che non combina nulla di buono, sperperando i soldi del padre giocando a carte.
Il giovane amante di Giovanna, bello e un po’ malvivente, che sparirà nel nulla dopo uno scontro con la gelosia di Giuseppe e Giorgio.
Il padre dell’amante, che disperato e ossessionato, non smetterà mai per venti anni di cercare il figlio scomparso nella casa dei ragazzi, fino a diventarne matto.
L’incidente che renderà cieco Giorgio, che crescerà con a fianco sempre il fratello Giuseppe, diventando dipendente da lui per ogni cosa, anche per l’amore. Caterina, la segretaria del Dirigente della Fiat ucciso dalle brigate rosse. La ragazza che i due fratelli da grandi conosceranno a Torino, dove sono andati per tentare un’operazione agli occhi di Giorgio e che porteranno a vivere con loro in Sicilia.
L’amore di entrambi, ma in modo diverso per lei che sceglierà di stare solo con uno dei due, dividendoli pericolosamente. La crisi del vino, con i contadini in ginocchio, ridotti alla fame e la barricata organizzata da Giuseppe bloccando la strada provinciale, dopo aver preso coscienza osservando a Torino gli operai scioperare.
Barricata dove perderà la vita Nello, giunto a sostenere l’amico e i contadini, per mano del Commissario che, sparando un colpo di pistola in aria per calmare gli animi, colpisce, spinto alle spalle, il povero ragazzo e ne avrà il rimorso tutta la vita, tentando persino il suicidio. Tutto questo e altro ancora che lasciamo alla curiosità della lettura della sceneggiatura...
Gian Paolo Cugno.
Dopo avere pubblicato due romanzi “Passi nel buio” e “La donna di nessuno”, Gian Paolo Cugno diventa assistente alla regia in diversi film girati in Sicilia negli anni ottanta-novanta..
Nel 2001, egli è parte creativa, insieme ad uno stimolante gruppo, del nascente “Festival Internazionale del Cinema di Frontiera” a Marzamemi/Pachino/Portopalo di C.P. , più tardi invece del CortoPalo Film Festival, a sostegno delle piccole produzioni di giovani filmaker dell'area mediterranea.
Nello stesso periodo, inizia a girare dei cortometraggi come “Il volto di mia madre”. Si trasferisce allora a Roma dove inizia una vera carriera di regista.
Le difficoltà per realizzare una prima pellicola sembrano insormontabili, ma lui scrive lo stesso una sceneggiatura di un lungometraggio “Salvatore - Questa e' la vita” che si propone di girare con pochi mezzi nel proprio paese durante l'estate. Questa sceneggiatura giunge tuttavia tra le mani di un importante produttore italiano, Pietro Innocenzi, che chiama immediatamente il suo autore per comunicargli del vivo interesse che dimostra all'argomento e della possibilità di associare la Walt Disney ad una produzione. Cinque mesi più tardi, come per miracolo, la pellicola è in lavorazione a Pachino, sui luoghi stessi della sua infanzia. In completa libertà Gian Paolo Cugno realizza una messa in scena che i critici denomineranno: “neorealismo poetico” di un film che Disney distribuirà in tredici paesi e presenterà in sessantadue festival e che vincerà, tra l'altro, il prestigioso “Globo d'oro” italiano in qualità di regista rivelazione e il “biglietto d'oro” come film più visto nelle scuole italiane.
La sfida del secondo film.
Cercando le sfide impossibili, Gian Paolo Cugno scrive un'altra sceneggiatura che propone allo stesso produttore. Il manoscritto riunisce e mette in scena molte storie rimaste impregnate nel suo spirito dalla sua infanzia più tenera. Sono presentate ed assemblate come il percorso narrativo di una tragedia greca, con l'idea di un montaggio che permetta di legare l'insieme una narrazione, strutturata attorno alla vita dei due principali protagonisti.
Nucleare in Italia: servono 10mila tecnici ed esperti. pubblicato il 27/01/2011
27 Gennaio 2011 -Tratto da Business online. Dati ENEA per la realizzazione del nucleare in Italia
La realizzazione del programma nucleare italiano, che prevede l’entrata in fuzione di 8 reattori di terza generazione, dovrebbe essere guidata da circa 10.000 esperti in 10 anni.
Queste per lo meno sono le previsioni. L'ultimo step da superare è il prossimo referendum. Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia si mostra molto fiducioso perché si tratta di un'occasione capace “di aprire una finestra informativa sul nucleare e non ci spaventa”. Ecco perché, ritiene Saglia, è importante “la necessità della formazione delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali che avranno il compito di gestire sul territorio tutte le attività sulla fusione e la fissione”. Questo è il motivo per cui il ritorno del nucleare in Italia si tradurrà anche in occupazione. Secondo uno studio elaborato da Enea, agenzia nazionale per il nucleare, per entrare a far parte delle potenze nucleari, l'Italia avrà bisogno di diecimila esperti in dieci anni, suddivisi in duemila per centrale ogni anno, per le operazioni di preparazione del sito, costruzioni e lavori meccanici ed elettrici. Entrando più nel dettaglio, la costruzione di una centrale necessiterà del 15% di laureati, del 60% di tecnici e del 25% di operai, mentre per la produzione di energia serviranno dal 20 al 40% di laureati, dal 30 al 40% di tecnici e dal 15 al 35% di operai. Questi numeri evidenziano quanto profondo sia il gap tra domanda e offerta lavorativa nel settore. Attualmente, infatti, in Italia si registrano 80 laureati all'anno: troppo pochi per l'Enea. I numeri dell’Italia previsti da Enea dovrebbero, del resto allinearsi a quelli di altri Paesi come la Gran Bretagna, che conta oggi 44mila persone che lavorano nel settore del nucleare, il Canada, 66mila, e gli Stati Uniti he ne conta oltre 100mila. Nel frattempo, è arrivato il via libera dalle Commissioni riunite Attività Produttive e Ambiente della Camera al quinto membro dell'Agenzia per la sicurezza nucleare: Stefano Laporta.
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