La musica piange Pino Daniele pubblicato il 05/01/2015
Stroncato da un infarto nella sua casa nel grossetano, il musicista, che avrebbe compiuto 60 anni a marzo, è deceduto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma. La camera ardente è stata allestita nello stesso ospedale e anche i funerali si terranno a Roma, mercoledì 7 gennaio, al Santuario del Divino Amore, alle 12. E saranno aperti al pubblico. «Abbiamo scelto Roma perché noi figli siamo nati e viviamo qui», dice Sara, figlia di Daniele, fuori dall’obitorio dell’ospedale S.Eugenio. «Siamo sicuri che papà vorrebbe che chiunque avesse la possibilità di dargli l’ultimo saluto» ha concluso la ragazza. Nella serata di lunedì l’ufficio stampa del cantante ha emanato una nota in cui si dice che «è volontà di tutta la famiglia di Pino che Napoli e l’intera cittadinanza possano dare un ultimo saluto all’artista. Il sindaco di Napoli De Magistris ha dichiarato il lutto cittadino e la città di Napoli si è subito resa disponibile ad ospitare nei prossimi giorni le ceneri dell’artista in un suo luogo simbolo, per ricevere l’ultimo abbraccio dei suoi concittadini» Messaggi di cordoglio dal mondo della musica, da Napolitano e da Renzi.
Ognuno di noi ha un momento, un ricordo,
un istante della propria vita cucito con una canzone di Pino Daniele.
I ricordi non muoiono, soprattutto non muore Pino Daniele.
Il "Bartolo" a Bruxelles pubblicato il 04/01/2015
Esperienza interessante quella fatta da una rappresentanza dell’Istituto “M. Bartolo” di Pachino. Grazie all’interessamento dell’Onorevole Michela Giuffrida (PD), dal 30 novembre al 3 dicembre, nove studenti meritevoli, scelti tra quarte e quinte classe dei vari indirizzi di studio dell’Istituto, hanno avuto l’opportunità di recarsi a Bruxelles, sede delle due principali istituzioni dell'Unione europea, la Commissione europea e il Consiglio dell'Unione europea, nonché della camera parlamentare del Parlamento europeo, che, comunque, si riunisce in seduta plenaria a Strasburgo. Accompagnatori il Dirigente Scolastico professore Vincenzo Pappalardo, le professoresse Concetta Coppa, Marisa Pindo, Ivana Scarpetta, i professori Giuseppe Iuvara e Giuseppe Bongiovanni.
Bruxelles, con il suo cielo grigio e una temperatura gelida, è il centro nevralgico dell' attività politica ed economica dell’Europa ospitando anche gli uffici della Presidenza europea, le varie commissioni del Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni.
I ragazzi, insieme ad altri studenti di una scuola del trapanese, hanno avuto modo di visitare le sedi deputate all’Unione europea. Un funzionario ha illustrato loro la storia della formazione dell’’Unione ed ha fatto da cicerone per visitare i locali. Dopo il chiarimento di alcuni dubbi ed una interessante discussione sullo stato dell’Unione, la visita si è spostata al plenario dove i ragazzi hanno potuto osservare il luogo in cui si decidono le sorti degli Stati dell’istituzione europea.
Questa esperienza, all’insegna della scoperta all’UE, è stata coronata dall’incontro con l’On. Giuffrida con la quale i ragazzi hanno potuto dialogare su varie tematiche. L’incontro ha permesso agli studenti di ringraziare l’Onorevole per aver dato la possibilità di scoprire che l’Europa è molto più vicina di ciò che ci si possa immaginare.
L’Unione europea non è una semplice organizzazione intergovernativa né una federazione di nazioni ma un’unione pattizia fra Stati sovrani, il che rende tutti cittadini europei a prescindere dalla patria d’appartenenza. Visitare Bruxelles ha significato per i ragazzi non solo scoprire l’Europa centralizzata, che abitualmente vediamo in tv, ma anche conoscere l’Europa fatta dalle persone: un’Europa dove ognuno di noi può trovare il proprio posto.
Vecchio, Romano, Lobello
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Addio a Joe Cocker pubblicato il 23/12/2014
"Joe mi mancherai per sempre.Grazie della tua anima nella voce.Un abbraccio nel volo." Gianna Nannini
"Joe era mio fratello di sangue, di anima e di cuore. R.I.P. ". Zucchero Fornaciari (l'artista italiano più legato a Joe Cocker)
"Ciao grandissimo Joe." Eros ramazzotti
Così alcuni cantanti italiani hanno salutato sui social network la mitica voce roca del rock. Joe Cocker è morto all'età di settant'anni, era malato da tempo di carcinoma polmonare,una malattia incurabile.
Si è spento nel suo ranch Crawford in Colorado, a dare l'annuncio il manager, Barrie Marshall, che lavorava al suo fianco da trent'anni: "Era semplicemente unico, sarà impossibile riempire il vuoto che lascia nei nostri cuori". Tra i primi a commentare la sua scomparsa Eric Clapton.
Cocker era nato a Sheffield, in Inghilterra, il 20 maggio 1944 e lì aveva cominciato la sua carriera mentre imparava il mestiere di idraulico. Una vita sul palco, scandita dalle mani che solo lui ha mosso così, con le dita aperte, a segnare il tempo, i gomiti stretti al fianco, il mento proteso verso l'alto. Fu la sua apparzione a Woodstock a consacrarlo. Joe Cocker uscì all'inizio, cantò il terzo pezzo del concerto cominciato alle 17.07 di venerdì15 agosto 1969. Uscì davanti alla folla di ragazzi e cantò 'With a Little Help from My Friends'.
Maglietta consumata, capelli lunghi e un'altra cover beatlesiana, stavolta dall'album 'Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band'. L'aveva registrata pochi mesi prima insieme a Jimmy Page che suonava la chitarra solista ed era diventata prima nelle classifiche inglesi per una settimana nel novembre 1968.
Poi furono anni bui. Spenti da alcol e droghe. Le sue movenze si persero in apparizioni più distanziate, sul palco dimenticava i testi, fu arrestato per possesso d marijuana in Australia dove era in tour. Fino agli anni Ottanta, quando Cocker tornò alla ribalta grazie al duetto con Jennifer Warnes, 'Up Where We Belong' per la colonna sonora del film del 1982 'Ufficiale e gentiluomo'. Vinse il Golden Globe come 'miglior canzone originale' e l'Oscar per la migliore canzone nel 1983. Joe Cocker e la Warnes vinsero anche il Grammy Award come "miglior performance di un duo o gruppo" nel 1983, per la loro interpretazione del brano.
Ma Cocker in quegli anni venne baciato dal sole. Scriveva e entrava in classifica, così 'You Can Leave Your Hat On', che accompagnava lo spogliarello di Kim Basinger in 'Nove settimane e mezzo', e 'What Are You Doing With a Fool Like Me' o 'Unchain My Heart', 'When the Night Comes', 'N'oubliez Jamais', dove cantava: "Nella mia vita, non c'è stata troppa rabbia. Ancora non ho rimpianti. Proprio come te, ero un ribelle. Così adesso balla la tua danza, e non dimenticare mai"
Lo scorso anno il suo tour fu un grandissimo successo in tutta europa. L'ultimo concerto è stato a Londra, nel quartiere di Hammersmith, a giugno. La voce roca del rock per l'ultima volta ha cantanto dove era nata, settant'anni prima.
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La Notte Nazionale del Liceo Classico pubblicato il 23/12/2014
Il “Michelangelo Bartolo" di Pachino aderisce alla “Notte Nazionale del Liceo Classico”, che si terrà dalle ore 18:00 alle 24:00 del 16 gennaio p.v. .
La manifestazione, nata da un’idea del prof. Rocco Schembra del Liceo Classico Gulli e Pennisi - Studio Teologico San Paolo – Acireale, coinvolgerà diversi licei classici di tutto il territorio nazionale e l’attività, che si svolgerà a Pachino, prevede eventi, rappresentazioni teatrali, letture animate, concerti, mostre fotografiche ecc.
Ecco in sintesi gli obiettivi e le finalità del gruppo (che ha ormai raggiunto le 100 adesioni) creato dallo stesso prof. Schembra su Facebook :
"…Il gruppo nasce da un'esigenza di imporre, in un momento di grande crisi valoriale, l'immagine del liceo classico nel panorama nazionale. L'Italia gode ancora di una buona tradizione di studi classici, che rischia di andare perduta se non ci battiamo su tutti i fronti.
Tra le varie battaglie, oltre quella politica, ce n'è certamente una che va combattuta: imporsi sull'opinione pubblica, fare percepire che il classico esiste come realtà viva e vivace, capace di trasmettere non anticaglie ma il meglio della nostra storia con lo sguardo sempre vigile al presente e al futuro.
Un modo come tanti potrebbe essere quello di organizzare una Notte Nazionale del Liceo Classico, con attività varie (teatro, letture, recitazioni, canti, conferenze, degustazioni etc.) da portare fuori dalle pareti degli edifici scolastici, o, se questo non è possibile, tali da richiamare quante più persone possibile all'interno delle nostre scuole.
L'anno scorso nel mio istituto si è organizzata una Notte Bianca con oltre 1000 presenze.
Quest'anno si vuol fare di più e se si uniranno altri licei classici della penisola, diventerà un fenomeno nazionale, ne parlerà la stampa e i media in genere, i ragazzini delle medie non potranno restare insensibili.
Ricordiamo che insieme costituiamo una forza. Aggiungetevi a questo gruppo se ritenete di poter dare un contributo costruttivo, se non siete tra i criticoni, i passatisti, e tra quelli che pensano che liceo classico sia ancora solo spiegare Omero ed Euripide dalla cattedra.
Quel tipo di scuola non esiste più, ma questo non significa un abbassamento della qualità o una semplificazione del percorso, tutt’altro.
La data per tutta Italia sarà venerdì 16 gennaio, dalle 18 alle 24.
L'indomani chiedete che si metta un'assemblea d'Istituto, così nessuno si lamenterà di dover giustificare i ragazzi.
Diffondete a macchia questa iniziativa, dobbiamo partecipare in tantissimi!..."
Milky Chance - Stolen Dance pubblicato il 20/12/2014
Uscita in sordina nell'Aprile 2013, esplosa con lentezza come un motore diesel, Stolen Dance è una canzone davvero irresistibile: si pianta in testa e non esce grazie ad un groove immediato, un testo facile e un cantato quasi lamentoso, sofferente, che ricalca molto delle uscite degli ultimi anni. Ma come ha fatto ad imporsi così, con determinazione lenta e aggraziata?
Stolen Dance è un brano del duo tedesco Milky Chance, formatosi nel 2012 a Kassel e composto dal cantante e musicista Clemens Rehbein e dal dj Philipp Dausch: il loro primo lavoro è uscito a Ottobre 2013, si intitola Sadnecessary e ha ricevuto attenzione proprio grazie al suo singolo d'esordio, Stolen Dance, che ha raggiunto la prima posizione praticamente in tutta Europa e buon piazzamento nella ARIA Chart australiana ed è stato certificato platino in Italia (con 30mila copie vendute) e oro in Germania (con 150mila copie).
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TESTO
TRADUZIONE
I want you by my side So that I never feel alone again They’ve always been so kind But now they’ve brought you away from here I hope they didn’t get your mind Your heart is too strong anyway We need to fetch back the time They have stolen from us
And I want you We can bring it on the floor You’ve never danced like this before But we don’t talk about it Dancin on doin the boogie all night long Stoned in paradise Shouldn’t talk about it Shouldn’t talk about it (x2)
Coldest winter for me No sun is shining anymore The only thing I feel is pain Caused by absence of you Suspence is controlling my mind I cannot find the way out of here I want you by my side So that i never feel alone again
And I want you We can bring it on the floor You’ve never danced like this before But we don’t talk about it Dancin on doin the boogie all night long Stoned in paradise Shouldn’t talk about it Shouldn’t talk about it (x3)
Ti voglio al mio fianco Così da non sentirmi di nuovo solo Sono sempre stati tutti così gentili Ma ora ti hanno portata via da me Spero non ti abbiamo fatto cambiare idea Il tuo cuore comunque è troppo forte Dobbiamo recuperare il tempo Che ci hanno rubato
E ti voglio possiamo scendere in pista Non hai mai ballato così prima d’ora Ma non ne parliamo Continua a ballare il boogie tutta la notte Sentendomi in paradiso Non dovremmo parlarne Non dovremmo parlarne (x2)
L’inverno più freddo per me Nessun sole splende più L’unica cosa che sento è dolore Causato dalla tua assenza La suspence controlla la mia mente Non riesco ad uscirne Ti voglio al mio fianco Così da non sentirmi di nuovo solo
E ti voglio possiamo scendere in pista Non hai mai ballato così prima d’ora Ma non ne parliamo Continua a ballare il boogie tutta la notte Sentendomi in paradiso Non dovremmo parlarne Non dovremmo parlarne (x3)
The Avenere - Fade Out Lines pubblicato il 19/12/2014
Fade Out Lines di The Avener continua la sua scalata su iTunes, riscuotendo un costante successo da parte del pubblico italiano. L'autore del brano è un produttore francese di Deep House ed Electro music. Il pezzo è stato scritto da Phoebe Killdeer, Cédric Le Roux e Craig John Walker. A produrlo, Tristan Casara.
Il singolo, nelle scorse settimane, ha raggiunto la vetta della classifica tedesca, il quarto posto in quella francese e il sesto gradino della chart Fimi. In apertura post potete ascoltare la canzone, a seguire testo e traduzione della canzone
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TESTO
TRADUZIONE
Deeper down
It's everywhere I look From Las Vegas to right here Under your dresser Right by your ear It's creeping in sweetly It's definitely here There's nothing more deadly Than slow growing fear Life was full and fruitful And you could take a real bite The juice poring well over Your skins delight But the shadow it grows And takes the depth away Leaving broken down pieces To this priceless ballet
The shallower it grows The shallower it grows The fainter we go Into the fade out line The shallower it grows The shallower it grows The fainter we go Into the fade out line
Did we build all those bridges To watch them thin down to dust Or blow them voluntarily Out of constant trust The clock is ticking its last couple of tocks And there won't be a party with weathering frocks
The shallower it grows The shallower it grows The fainter we go Into the fade out line The shallower it grows The shallower it grows The fainter we go Into the fade out line
Heading deeper down We're sliding without noticing Our own decline Heading deeper down We're hanging onto Sweet nothings left behind Deeper down Deeper down Deeper down Deeper down Down deeper down yeah
Did we build all those bridges To watch them thin down to dust Or blow them voluntarily Out of constant trust The clock is ticking its last couple of tocks And there won't be a party with weathering frocks
Did we build all those bridges To watch them thin down to dust Or blow them voluntarily Out of constant trust The clock is ticking its last couple of tocks And there won't be a party with weathering frocks
The shallower it grows The shallower it grows The fainter we go Into the fade out line The shallower it grows The shallower it grows The fainter we go Into the fade out line
We are all plunging straight towards our own decline Without noticing We slide Down Deeper down The shadow grows without ever slowing down We are heading straight Into the fade out line Deeper down
Ancora più in fondo
E' ovunque io guardi Da Las Vegas fino a quì Sotto il tuo comò Proprio accanto al tuo orecchio Si sta espandendo dolcemente E' decisamente qui Non c'è niente di più letale di una paura che cresce lentamente La vita era piena e fruttuosa E tu potevi morderla davvero Il succo che cola oltre Delizia della tua pelle Ma l'ombra cresce E porta via la profondità Lasciandotutto distrutto in pezzi a questo balletto senza prezzo
Più in profondità cresce Più in profondità cresce Più lentamente andiamo noi Verso la linea che svanisce Più in profondità cresce Più in profondità cresce Più lentamente andiamo noi Verso la linea che svanisce
Abbiamo costruiamo tutti quei ponti Per guardarli ridurre in polvere O spazzarli via volontariamente Senza una fiducia costante L’orologio sta ticchettando lL’ultimo paio di rintocchi E non ci sarà una festa senza un vestito adatto alle condizioni atmosferiche
Più in profondità cresce Più in profondità cresce Più lentamente andiamo noi Verso la linea che svanisce Più in profondità cresce Più in profondità cresce Più lentamente andiamo noi Verso la linea che svanisce
Ci dirigiamo giù nel profondo Stiamo cadendo senza notare Il nostro stesso declino Ci dirigiamo giù nel profondo Ci stiamo aggrappando Al dolce nulla che ci siamo lasciati dietro Giù nel profondo Giù nel profondo Giù nel profondo Giù nel profondo Giù nel profondo, sì
Abbiamo costruito tutti quei ponti Per guardarli ridurre in polvere O spazzarli via volontariamente Senza una fiducia costante L’orologio sta ticchettando l’ultimo paio di rintocchi E non ci sarà una festa senza un vestito adatto alle condizioni atmosferiche
Abbiamo costruito tutti quei ponti Per guardarli ridurre in polvere O spazzarli via volontariamente Senza una fiducia costante L’orologio sta ticchettando l’ultimo paio di rintocchi E non ci sarà una festa senza un vestito adatto alle condizioni atmosferiche
più in profondità cresce più in profondità cresce più lentamente andiamo noi verso la linea che svanisce più in profondità cresce più in profondità cresce più lentamente andiamo noi verso la linea che svanisce
Ci stiamo precipitando verso il nostro stesso declino Senza notare che Scivoliamo Giù Giù nel profondo Le ombre crescono senza mai rallentare Stiamo procedendo dritti per la nostra strada Verso la linea che svanisce Giù nel profondo
Incontro con l'autore: Dacia Maraini pubblicato il 19/12/2014
Finalmente siamo giunti al 16 dicembre!
Stamane gli studenti del “Michelangelo Bartolo” incontrano la Signora Dacia Maraini, dopo essersi appassionati, nei due mesi precedenti l’incontro, alla lettura di: La nave per Kobe, Bagheria, Buio.
La Signora Maraini arriva in anticipo all’appuntamento con quella leggiadria che rievoca la sua innata libertà, semplicità, ma nello stesso istante colgo nei suoi occhi azzurri, una curiosità attenta di chi desidera misurarsi e incamerare nella memoria le curiosità di un pubblico giovane, quasi indomabile, che freme nel volere dare avvio al dialogo fatto di domande e risposte a tutti quegli interrogativi sorti dalle letture dei suoi romanzi!
Dopo un caloroso applauso, ha inizio la fiumana di domande che gli studenti dei vari indirizzi di studio, si susseguono a sottoporre alla nostra ospite, 90 minuti di dialogo che rimbalza dall’etica alla politica, alla cronaca, alla storia personale di questa donna che racchiude nei suoi racconti, in modo poliedrico e vivace, storie di amicizia e di amore con intellettuali come Pasolini, Piera degli Esposti, Moravia, Maria Callas. Una viaggiatrice instancabile, affamata di storie che in maniera eclettica dona al lettore, nelle svariate vesti di scrittrice, poetessa, giornalista, donna: “quando un bambino chiede alla sua mamma di raccontargli una storia, ecco che ha inizio la narrazione!” .
La Signora Maraini si rivolge al suo interlocutore chiamandolo per nome e si rassicura di essere stata non solo esaustiva nella risposta, ma soprattutto che entrambi condividano lo stesso pensiero: “Giovanni sei d’accordo che è meglio rattristrarsi per la crudeltà di una violenza subita da un bambino, anzichè mettere la testa sotto la sabbia? penso sia un atto di giustizia raccontarlo”.
I temi affrontati sono tanti, attraverso domande intelligenti, personali come sulla prigionia in Giappone su come è sopravvissuta la bambina Dacia, sul rapporto tra padre e figlia: “siamo sopravvissuti grazie a mio padre, era un antropologo e conosceva la storia e le tradizioni del popolo nipponico,… pertanto si tagliò un dito e lo lanciò addosso alle guardie, lo bastonarono, ma dopo due settimana ci arrivò una capra e grazie a mio padre, ci salvammo”.
Una riflessione ci riporta alla quotidianità e al nostro stupendo Paese, una studentessa di quinta Le chiede se viviamo in una piena democrazia: “sono d’accordo nel condividere la certezza che la nostra democrazia abbia tanto da migliorare, ma non siamo un Paese non democratico… guardiamo l’Afghanistan, l’Iran, la Siria e ci accertiamo di vivere la libertà di pensiero, azione, movimento”.
La mattinata volge alla conclusione e una certezza si fa sempre più chiara:i nostri studenti amano leggere e sono assetati di cultura…al prossimo incontro…
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The Grey pubblicato il 13/12/2014
The Grey è un film del 2011 diretto da Joe Carnahan e con protagonista Liam Neeson, tratto dal racconto Ghost Walker di Ian Mackenzie Jeffers, autore della sceneggiatura insieme al regista.
Le riprese sono iniziate nel gennaio 2011 e si sono concluse nel marzo dello stesso anno. Nonostante il film sia ambientato in Alaska, le riprese sono state effettuate in British Columbia nel Canada.
John Ottwa interpretato dal bravissimo Liam Neeson, lavora per una ditta petrolifera, in una base in mezzo ai ghiacci dell'Alaska, con il peculiare compito di difendere i suoi colleghi dai numerosi lupi presenti nell'area. In un momento di crisi, arriva al punto di volersi sparare in bocca, ma un ululato in qualche modo lo riporta in sé, facendolo desistere dall'estremo gesto. Apprestandosi a tornare a casa, Ottway e i colleghi rimangono vittime di un incidente aereo. Solo in pochi riescono a sopravvivere, ma sfortunatamente si ritrovano in mezzo ad un territorio ostile e pieno di lupi famelici. Ottway suggerisce al gruppo una via di fuga: per scappare dovranno resistere alla minaccia dei lupi. Lungo la via della sopravvivenza, tra i rigori dell'inverno e i morsi della fame, diventerà sempre più difficile per il gruppo di umani distinguersi dal branco di lupi in caccia. Lo scontro finale tra uomo e lupo sarà decisivo per la redenzione dell'uomo.
Helmer Joe Carnahan conosce bene le qualità di Liam Neeson e si deve essere pertanto reso conto che solo un attore come lui avrebbe potuto sostenere l'ennesima riproposizione delle vicende di un gruppo di persone sopravvissute a un disastro aereo. Il lupo, come si sa dai tempi di Esopo, costituisce un archetipo narrativo perfetto per costruire la suspense. Carnahan scrive la sceneggiatura insieme a Ian Mackenzie Jeffers e riesce a disegnare con attenzione psicologica alcuni dei caratteri dei superstiti ma su tutti emerge comunque la forza interpretativa di Liam Neeson che dà grande credibilità a un personaggio che nel lupo vede l'impersonificazione del desiderio di confronto con la morte che lo pervade e che è connesso al ricordo della moglie e a una figura paterna che ha segnato profondamente la sua vita.
«Once more into the fray. Into the last good fight I'll ever know. Live and die on this day. Live and die on this day »
« Ancora una volta nella mischia. Nell'ultima vera battaglia che affronterò. Vivi e muori in questo giorno. Vivi e muori in questo giorno. »
Ascolta la colonna sonora del film
Concorso CIAK "Il mio territorio" pubblicato il 12/12/2014
L’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Michelangelo Bartolo’ di Pachino (SR) in partenariato con il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, bandisce il concorso per cortometraggi realizzati dalle scuole sul tema della tecnologie digitali.
Il concorso è articolato in due sezioni:
1. Scuola Secondaria di 1° grado;
2. Scuola Secondaria di 2° grado.
Al concorso possono partecipare tutte le scuole italiane. Il concorso ha per oggetto l’ideazione di un cortometraggio sul tema delle tecnologie digitali.
La Scheda di iscrizione deve essere debitamente compilata in stampatello completa dei dati anagrafici, recapiti e firma del referente in rappresentanza del gruppo degli autori entro il 30 gennaio 2016, mentre la consegna dei lavori dovrà avvenire entro il 15 aprile 2016. È possibile inviare la scheda di partecipazione via email all'indirizzo: sris01400g@istruzione.it
I.T.I.S. diurno e serale (Elettronica ed Elettrotecnica - Meccanica, Meccatronica ed Energia )
I.T.I.S. Settore Tecnologico indirizzo Trasporti e Logistica (ex Nautico)
Liceo Scientifico - Liceo Classico Liceo delle Scienze Applicate - Liceo delle Scienze Umane - Serale