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    La musica piange Pino Daniele
    pubblicato il 05/01/2015

    Stroncato da un infarto nella sua casa nel grossetano, il musicista, che avrebbe compiuto 60 anni a marzo, è deceduto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma.
    La camera ardente è stata allestita nello stesso ospedale e anche i funerali si terranno a Roma, mercoledì 7 gennaio, al Santuario del Divino Amore, alle 12. E saranno aperti al pubblico.
    «Abbiamo scelto Roma perché noi figli siamo nati e viviamo qui», dice Sara, figlia di Daniele, fuori dall’obitorio dell’ospedale S.Eugenio.
    «Siamo sicuri che papà vorrebbe che chiunque avesse la possibilità di dargli l’ultimo saluto» ha concluso la ragazza.
    Nella serata di lunedì l’ufficio stampa del cantante ha emanato una nota in cui si dice che «è volontà di tutta la famiglia di Pino che Napoli e l’intera cittadinanza possano dare un ultimo saluto all’artista.
    Il sindaco di Napoli De Magistris ha dichiarato il lutto cittadino e la città di Napoli si è subito resa disponibile ad ospitare nei prossimi giorni le ceneri dell’artista in un suo luogo simbolo, per ricevere l’ultimo abbraccio dei suoi concittadini»
    Messaggi di cordoglio dal mondo della musica, da Napolitano e da Renzi.

    Ognuno di noi ha un momento, un ricordo,

    un istante della propria vita cucito con una canzone di Pino Daniele.

    I ricordi non muoiono, soprattutto non muore Pino Daniele.

     


    Il "Bartolo" a Bruxelles
    pubblicato il 04/01/2015

    Esperienza interessante quella fatta da una rappresentanza  dell’Istituto “M. Bartolo” di Pachino. Grazie all’interessamento  dell’Onorevole Michela Giuffrida (PD), dal 30 novembre al 3 dicembre, nove studenti meritevoli, scelti tra quarte e quinte classe dei vari indirizzi di studio dell’Istituto, hanno avuto l’opportunità di recarsi a Bruxelles, sede delle  due  principali istituzioni dell'Unione europea, la Commissione europea e il Consiglio dell'Unione europea, nonché della  camera parlamentare del  Parlamento europeo, che, comunque, si riunisce in seduta plenaria a Strasburgo. Accompagnatori il Dirigente Scolastico professore Vincenzo Pappalardo, le professoresse Concetta Coppa, Marisa Pindo, Ivana Scarpetta, i professori Giuseppe Iuvara e Giuseppe Bongiovanni.

    Bruxelles, con il suo cielo grigio e una temperatura gelida,  è il centro nevralgico dell' attività politica ed economica dell’Europa  ospitando  anche gli uffici della Presidenza europea, le varie commissioni del Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni.

    I ragazzi, insieme ad altri studenti  di una scuola del trapanese, hanno avuto modo di visitare  le sedi deputate all’Unione europea. Un funzionario ha illustrato loro la storia della formazione dell’’Unione ed ha fatto da cicerone per visitare i locali. Dopo il chiarimento di alcuni dubbi ed una interessante discussione sullo stato dell’Unione, la visita si è spostata al plenario dove i ragazzi hanno potuto osservare il luogo in cui si decidono le sorti degli  Stati dell’istituzione europea.

    Questa esperienza, all’insegna della scoperta all’UE, è stata coronata dall’incontro con l’On. Giuffrida con la quale  i ragazzi hanno potuto dialogare su varie tematiche. L’incontro ha permesso  agli studenti di ringraziare l’Onorevole per aver dato la possibilità di scoprire che l’Europa è molto più vicina di ciò che ci si possa immaginare.

    L’Unione europea non è una semplice organizzazione intergovernativa né una federazione di nazioni ma un’unione pattizia fra Stati sovrani, il che  rende tutti cittadini europei a prescindere dalla  patria d’appartenenza. Visitare Bruxelles ha significato per i ragazzi non solo  scoprire l’Europa centralizzata, che abitualmente vediamo in tv, ma anche  conoscere l’Europa fatta dalle persone: un’Europa dove ognuno di noi può trovare il proprio posto.

     Vecchio, Romano,  Lobello

    Guarda la galleria Il Bartolo a Bruxelles

     


    Addio a Joe Cocker
    pubblicato il 23/12/2014

    "Joe mi mancherai per sempre.Grazie della tua anima nella voce.Un abbraccio nel volo." Gianna Nannini

    "Joe era mio fratello di sangue, di anima e di cuore. R.I.P. ". Zucchero Fornaciari (l'artista italiano più legato a Joe Cocker)

    "Ciao grandissimo Joe." Eros ramazzotti

    Così alcuni cantanti italiani hanno salutato sui social network la mitica voce roca del rock. Joe Cocker è morto all'età di settant'anni, era malato da tempo di carcinoma polmonare,una malattia incurabile.

    Si è spento nel suo ranch Crawford in Colorado, a dare l'annuncio il manager, Barrie Marshall, che lavorava al suo fianco da trent'anni: "Era semplicemente unico, sarà impossibile riempire il vuoto che lascia nei nostri cuori". Tra i primi a commentare la sua scomparsa Eric Clapton.

    Cocker era nato a Sheffield, in Inghilterra, il 20 maggio 1944 e lì aveva cominciato la sua carriera mentre imparava il mestiere di idraulico. Una vita sul palco, scandita dalle mani che solo lui ha mosso così, con le dita aperte, a segnare il tempo, i gomiti stretti al fianco, il mento proteso verso l'alto. Fu la sua apparzione a Woodstock a consacrarlo. Joe Cocker uscì all'inizio, cantò il terzo pezzo del concerto cominciato alle 17.07 di venerdì15 agosto 1969. Uscì davanti alla folla di ragazzi e cantò 'With a Little Help from My Friends'.

    Maglietta consumata, capelli lunghi e un'altra cover beatlesiana, stavolta dall'album 'Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band'. L'aveva registrata pochi mesi prima insieme a Jimmy Page che suonava la chitarra solista ed era diventata prima nelle classifiche inglesi per una settimana nel novembre 1968. 

    Poi furono anni bui. Spenti da alcol e droghe. Le sue movenze si persero in apparizioni più distanziate, sul palco dimenticava i testi, fu arrestato per possesso d marijuana in Australia dove era in tour. Fino agli anni Ottanta, quando Cocker tornò alla ribalta grazie al duetto con Jennifer Warnes, 'Up Where We Belong' per la colonna sonora del film del 1982 'Ufficiale e gentiluomo'. Vinse il Golden Globe come 'miglior canzone originale' e l'Oscar per la migliore canzone nel 1983. Joe Cocker e la Warnes vinsero anche il Grammy Award come "miglior performance di un duo o gruppo" nel 1983, per la loro interpretazione del brano.

    Ma Cocker in quegli anni venne baciato dal sole. Scriveva e entrava in classifica, così 'You Can Leave Your Hat On', che accompagnava lo spogliarello di Kim Basinger in 'Nove settimane e mezzo', e 'What Are You Doing With a Fool Like Me' o 'Unchain My Heart', 'When the Night Comes', 'N'oubliez Jamais', dove cantava: "Nella mia vita, non c'è stata troppa rabbia. Ancora non ho rimpianti. Proprio come te, ero un ribelle. Così adesso balla la tua danza, e non dimenticare mai"

    Lo scorso anno il suo tour fu un grandissimo successo in tutta europa. L'ultimo concerto è stato a Londra, nel quartiere di Hammersmith, a giugno. La voce roca del rock per l'ultima volta ha cantanto dove era nata, settant'anni prima.

     

    VIDEO










     


    La Notte Nazionale del Liceo Classico
    pubblicato il 23/12/2014

    La Notte Nazionale del Liceo ClassicoIl “Michelangelo Bartolo" di Pachino  aderisce alla  “Notte Nazionale del Liceo Classico”, che si terrà dalle ore 18:00 alle 24:00 del 16 gennaio p.v. .

    La manifestazione, nata da un’idea del prof. Rocco Schembra  del Liceo Classico Gulli e Pennisi - Studio Teologico San Paolo – Acireale, coinvolgerà diversi licei classici di tutto il territorio nazionale e l’attività, che si svolgerà a Pachino, prevede eventi, rappresentazioni teatrali, letture animate, concerti, mostre fotografiche ecc.

    Ecco in sintesi gli obiettivi e le finalità del gruppo (che ha ormai raggiunto le 100 adesioni)  creato dallo stesso prof. Schembra su Facebook :

     "…Il gruppo nasce da un'esigenza di imporre, in un momento di grande crisi valoriale, l'immagine del liceo classico nel panorama nazionale. L'Italia gode ancora di una buona tradizione di studi classici, che rischia di andare perduta se non ci battiamo su tutti i fronti.

    Tra le varie battaglie, oltre quella politica, ce n'è certamente una che va combattuta: imporsi sull'opinione pubblica, fare percepire che il classico esiste come realtà viva e vivace, capace di trasmettere non anticaglie ma il meglio della nostra storia con lo sguardo sempre vigile al presente e al futuro.

    Un modo come tanti potrebbe essere quello di organizzare una Notte Nazionale del Liceo Classico, con attività varie (teatro, letture, recitazioni, canti, conferenze, degustazioni etc.) da portare fuori dalle pareti degli edifici scolastici, o, se questo non è possibile, tali da richiamare quante più persone possibile all'interno delle nostre scuole.

    L'anno scorso nel mio istituto  si è organizzata una Notte Bianca con oltre 1000 presenze.

    Quest'anno si vuol fare di più e se si uniranno altri licei classici della penisola, diventerà un fenomeno nazionale, ne parlerà la stampa e i media in genere, i ragazzini delle medie non potranno restare insensibili.

     Ricordiamo che insieme costituiamo una forza. Aggiungetevi a questo gruppo se ritenete di poter  dare un contributo costruttivo, se non siete tra i criticoni, i passatisti, e tra quelli che pensano che liceo classico sia ancora solo spiegare Omero ed Euripide dalla cattedra.

    Quel tipo di scuola non esiste più, ma questo non significa un abbassamento della qualità o una semplificazione del percorso, tutt’altro.

    La data per tutta Italia sarà venerdì 16 gennaio, dalle 18 alle 24.

    L'indomani chiedete che si metta un'assemblea d'Istituto, così nessuno si lamenterà di dover giustificare i ragazzi.

    Diffondete a macchia questa iniziativa, dobbiamo partecipare in tantissimi!..."

    Ecco l'elenco degli istituti che hanno aderito:

    Amari_Giarre
    Arici_Brescia
    Ariosto_Barga
    Ariosto_Ferrara
    Arnaldo_Brescia
    Azuni_Sassari
    Bartolo_Pachino
    Buratti_Viterbo
    Cagnazzi_Altamura
    Cairoli_Varese
    Calamo_Ostuni
    Calasanzio_Carcare
    Campanella_Reggio Calabria
    Capizzi_Bronte
    Cappell_Anzio
    Carducci_Cassino
    Carducci_Comiso
    Cartesio_Villaricca
    Convitto Canopoleno_Sassari
    Convitto Tasso_Salerno
    Convitto Vittorio Emanuele_Cagliari
    Corso_Correggio
    Crespi_Busto Arsizio
    Cutelli_Catania
    D’Ovidio_Larino
    Da Vigo_Rapallo
    Dal Piaz_Feltre
    Dante Alighieri_Casarano
    Dante Alighieri_Firenze
    Dante Alighieri_Gorizia
    Dante Alighieri_Trieste
    Delfico_Teramo
    De Sanctis-Galilei_Manduria
    De Sanctis_Salerno
    Don Gnocchi_Carate Brianza
    Duni_Matera
    Empedocle_Agrigento
    Euclide_Cagliari
    Filetico_Ferentino
    Foscolo_Pavia
    Frezzi-Angela_Foligno
    Galilei_Pisa
    Gargallo_Siracusa
    Garibaldi_Napoli
    Garibaldi_Palermo
    Gatto_Agropoli
    Giannone_Benevento
    Gioia_Piacenza
    Giovanni XXIII-Cosentino_Marsala
    Gobetti_Fondi
    Gramsci_Olbia
    Gulli e Pennisi_Acireale
    Imbriani_Pomigliano d’Arco
    La Farina_Messina
    Lanzone_Milano
    Leonardo Da Vinci_Molfetta
    Leopardi-Majorana_Pordenone
    Lilla_Francavilla Fontana
    Lorenzini_Pescia
    Majorana-Corner_Mirano
    Mandralisca_Cefalù
    Marchesi_Mascalucia
    Marzolla_Brindisi
    Mazzatinti_Gubbio
    Monti_Cesena
    Moscati_Grottaglie
    Orazio_Portici
    Orazio_Roma
    Orazio_Venosa
    Palli_Livorno
    Palmieri_Lecce
    Pansini_Napoli
    Pantini-Pudente_Vasto
    Pascal_Pomezia
    Perito-Levi_Eboli
    Plauto_Roma
    Plinio Seniore_Castellammare di Stabia
    Primo Levi_San Donato Milanese
    Raeli-Di Rudinì_Noto
    Raffaello_Urbino
    Rosa_Susa
    Rossi_Massa
    Sannazaro_Napoli
    Scaduto_Bagheria
    Siotto_Cagliari
    Socrate_Bari
    Spedalieri_Catania
    Stabili_Ascoli Piceno
    Tasso_Salerno
    Telesio_Cosenza
    Testa_Nicosia
    Trimarchi_S. Teresa di Riva
    Tulliano_Arpino
    Ugdulena_Termini Imerese
    Umberto I_Palermo
    Umberto I_Ragusa
    Vico_Chieti
    Vico_Nocera Inf.re
    Virgilio_Lecce
    Virgilio_Mercato S. Severino
    Vitruvio_Formia
    Vittorio Emanuele II_Palermo
    Zingarelli_Cerignola


     


    Milky Chance - Stolen Dance
    pubblicato il 20/12/2014

    Uscita in sordina nell'Aprile 2013, esplosa con lentezza come un motore diesel, Stolen Dance è una canzone davvero irresistibile: si pianta in testa e non esce grazie ad un groove immediato, un testo facile e un cantato quasi lamentoso, sofferente, che ricalca molto delle uscite degli ultimi anni. Ma come ha fatto ad imporsi così, con determinazione lenta e aggraziata?

    Stolen Dance è un brano del duo tedesco Milky Chance, formatosi nel 2012 a Kassel e composto dal cantante e musicista Clemens Rehbein e dal dj Philipp Dausch: il loro primo lavoro è uscito a Ottobre 2013, si intitola Sadnecessary e ha ricevuto attenzione proprio grazie al suo singolo d'esordio, Stolen Dance, che ha raggiunto la prima posizione praticamente in tutta Europa e buon piazzamento nella ARIA Chart australiana ed è stato certificato platino in Italia (con 30mila copie vendute) e oro in Germania (con 150mila copie).

    VIDEO



    TESTO TRADUZIONE

    I want you by my side
    So that I never feel alone again
    They’ve always been so kind
    But now they’ve brought you away from here
    I hope they didn’t get your mind
    Your heart is too strong anyway
    We need to fetch back the time
    They have stolen from us

    And I want you
    We can bring it on the floor
    You’ve never danced like this before
    But we don’t talk about it
    Dancin on doin the boogie all night long
    Stoned in paradise
    Shouldn’t talk about it
    Shouldn’t talk about it (x2)

    Coldest winter for me
    No sun is shining anymore
    The only thing I feel is pain
    Caused by absence of you
    Suspence is controlling my mind
    I cannot find the way out of here
    I want you by my side
    So that i never feel alone again

    And I want you
    We can bring it on the floor
    You’ve never danced like this before
    But we don’t talk about it
    Dancin on doin the boogie all night long
    Stoned in paradise
    Shouldn’t talk about it
    Shouldn’t talk about it (x3)

    Ti voglio al mio fianco
    Così da non sentirmi di nuovo solo
    Sono sempre stati tutti così gentili
    Ma ora ti hanno portata via da me
    Spero non ti abbiamo fatto cambiare idea
    Il tuo cuore comunque è troppo forte
    Dobbiamo recuperare il tempo
    Che ci hanno rubato

    E ti voglio
    possiamo scendere in pista
    Non hai mai ballato così prima d’ora
    Ma non ne parliamo
    Continua a ballare il boogie tutta la notte
    Sentendomi in paradiso
    Non dovremmo parlarne
    Non dovremmo parlarne (x2)

    L’inverno più freddo per me
    Nessun sole splende più
    L’unica cosa che sento è dolore
    Causato dalla tua assenza
    La suspence controlla la mia mente
    Non riesco ad uscirne
    Ti voglio al mio fianco
    Così da non sentirmi di nuovo solo

    E ti voglio
    possiamo scendere in pista
    Non hai mai ballato così prima d’ora
    Ma non ne parliamo
    Continua a ballare il boogie tutta la notte
    Sentendomi in paradiso
    Non dovremmo parlarne
    Non dovremmo parlarne (x3)

     


    The Avenere - Fade Out Lines
    pubblicato il 19/12/2014

    Fade Out Lines di The Avener continua la sua scalata su iTunes, riscuotendo un costante successo da parte del pubblico italiano. L'autore del brano è un produttore francese di Deep House ed Electro music. Il pezzo è stato scritto da Phoebe Killdeer, Cédric Le Roux e Craig John Walker. A produrlo, Tristan Casara.

    Il singolo, nelle scorse settimane, ha raggiunto la vetta della classifica tedesca, il quarto posto in quella francese e il sesto gradino della chart Fimi. In apertura post potete ascoltare la canzone, a seguire testo e traduzione della canzone

    VIDEO



    TESTO TRADUZIONE

    Deeper down

    It's everywhere I look
    From Las Vegas to right here
    Under your dresser
    Right by your ear
    It's creeping in sweetly
    It's definitely here
    There's nothing more deadly
    Than slow growing fear
    Life was full and fruitful
    And you could take a real bite
    The juice poring well over
    Your skins delight
    But the shadow it grows
    And takes the depth away
    Leaving broken down pieces
    To this priceless ballet

    The shallower it grows
    The shallower it grows
    The fainter we go
    Into the fade out line
    The shallower it grows
    The shallower it grows
    The fainter we go
    Into the fade out line

    Did we build all those bridges
    To watch them thin down to dust
    Or blow them voluntarily
    Out of constant trust
    The clock is ticking its last couple of tocks
    And there won't be a party with weathering frocks

    The shallower it grows
    The shallower it grows
    The fainter we go
    Into the fade out line
    The shallower it grows
    The shallower it grows
    The fainter we go
    Into the fade out line

    Heading deeper down
    We're sliding without noticing
    Our own decline
    Heading deeper down
    We're hanging onto
    Sweet nothings left behind
    Deeper down
    Deeper down
    Deeper down
    Deeper down
    Down deeper down yeah

    Did we build all those bridges
    To watch them thin down to dust
    Or blow them voluntarily
    Out of constant trust
    The clock is ticking its last couple of tocks
    And there won't be a party with weathering frocks

    Did we build all those bridges
    To watch them thin down to dust
    Or blow them voluntarily
    Out of constant trust
    The clock is ticking its last couple of tocks
    And there won't be a party with weathering frocks

    The shallower it grows
    The shallower it grows
    The fainter we go
    Into the fade out line
    The shallower it grows
    The shallower it grows
    The fainter we go
    Into the fade out line

    We are all plunging straight towards our own decline
    Without noticing
    We slide
    Down
    Deeper down
    The shadow grows without ever slowing down
    We are heading straight
    Into the fade out line
    Deeper down

    Ancora più in fondo

    E' ovunque io guardi
    Da Las Vegas fino a quì
    Sotto il tuo comò
    Proprio accanto al tuo orecchio
    Si sta espandendo dolcemente
    E' decisamente qui
    Non c'è niente di più letale
    di una paura che cresce lentamente
    La vita era piena e fruttuosa
    E tu potevi morderla davvero
    Il succo che cola oltre
    Delizia della tua pelle
    Ma l'ombra cresce
    E porta via la profondità
    Lasciandotutto distrutto in pezzi
    a questo balletto senza prezzo

    Più in profondità cresce
    Più in profondità cresce
    Più lentamente andiamo noi
    Verso la linea che svanisce
    Più in profondità cresce
    Più in profondità cresce
    Più lentamente andiamo noi
    Verso la linea che svanisce

    Abbiamo costruiamo tutti quei ponti
    Per guardarli ridurre in polvere
    O spazzarli via volontariamente
    Senza una fiducia costante
    L’orologio sta ticchettando lL’ultimo paio di rintocchi
    E non ci sarà una festa senza un vestito adatto alle condizioni atmosferiche

    Più in profondità cresce
    Più in profondità cresce
    Più lentamente andiamo noi
    Verso la linea che svanisce
    Più in profondità cresce
    Più in profondità cresce
    Più lentamente andiamo noi
    Verso la linea che svanisce

    Ci dirigiamo giù nel profondo
    Stiamo cadendo senza notare
    Il nostro stesso declino
    Ci dirigiamo giù nel profondo
    Ci stiamo aggrappando
    Al dolce nulla che ci siamo lasciati dietro
    Giù nel profondo
    Giù nel profondo
    Giù nel profondo
    Giù nel profondo
    Giù nel profondo, sì

    Abbiamo costruito tutti quei ponti
    Per guardarli ridurre in polvere
    O spazzarli via volontariamente
    Senza una fiducia costante
    L’orologio sta ticchettando l’ultimo paio di rintocchi
    E non ci sarà una festa senza un vestito adatto alle condizioni atmosferiche

    Abbiamo costruito tutti quei ponti
    Per guardarli ridurre in polvere
    O spazzarli via volontariamente
    Senza una fiducia costante
    L’orologio sta ticchettando l’ultimo paio di rintocchi
    E non ci sarà una festa senza un vestito adatto alle condizioni atmosferiche

    più in profondità cresce
    più in profondità cresce
    più lentamente andiamo noi
    verso la linea che svanisce
    più in profondità cresce
    più in profondità cresce
    più lentamente andiamo noi
    verso la linea che svanisce

    Ci stiamo precipitando verso il nostro stesso declino
    Senza notare che
    Scivoliamo
    Giù
    Giù nel profondo
    Le ombre crescono senza mai rallentare
    Stiamo procedendo dritti per la nostra strada
    Verso la linea che svanisce
    Giù nel profondo

     


    Incontro con l'autore: Dacia Maraini
    pubblicato il 19/12/2014

    Finalmente siamo giunti al 16 dicembre!

    Stamane gli studenti del  “Michelangelo Bartolo” incontrano la Signora Dacia Maraini, dopo essersi appassionati, nei due mesi precedenti l’incontro, alla lettura di: La nave per Kobe, Bagheria, Buio.

    La Signora Maraini arriva in anticipo all’appuntamento con quella leggiadria che rievoca la sua innata libertà, semplicità, ma nello stesso istante colgo nei suoi occhi azzurri, una curiosità attenta di chi desidera misurarsi e incamerare nella memoria le curiosità di un pubblico giovane, quasi indomabile, che freme nel volere dare avvio al dialogo fatto di domande e risposte a tutti quegli interrogativi sorti dalle letture dei suoi romanzi! 

    Dopo un caloroso applauso, ha inizio la fiumana di domande che gli studenti dei vari indirizzi di studio, si susseguono a sottoporre alla nostra ospite, 90 minuti di dialogo che rimbalza dall’etica alla politica, alla cronaca, alla storia personale di questa donna che racchiude nei suoi racconti, in modo poliedrico e vivace,  storie di  amicizia e di amore con intellettuali come Pasolini, Piera degli Esposti, Moravia, Maria Callas. Una viaggiatrice instancabile, affamata di storie che in maniera eclettica dona al lettore, nelle svariate vesti di scrittrice, poetessa, giornalista, donna: “quando un bambino chiede alla sua mamma di raccontargli una storia, ecco che ha inizio la narrazione!” .

    La Signora Maraini si rivolge al suo interlocutore chiamandolo per nome e si rassicura di essere stata non solo esaustiva nella risposta, ma soprattutto che entrambi condividano lo stesso pensiero: “Giovanni sei d’accordo che è meglio rattristrarsi per la crudeltà di una violenza subita da un bambino, anzichè mettere la testa sotto la sabbia? penso sia un atto di giustizia raccontarlo”.

    I temi affrontati sono tanti, attraverso domande intelligenti, personali come sulla prigionia in Giappone su come è sopravvissuta la bambina Dacia, sul rapporto tra padre e figlia: “siamo sopravvissuti grazie a mio padre, era un antropologo e conosceva la storia e le tradizioni del popolo nipponico,… pertanto si tagliò un dito e lo lanciò addosso alle guardie, lo bastonarono, ma dopo due settimana ci arrivò una capra e  grazie a mio padre, ci salvammo”.

    Una riflessione ci riporta alla quotidianità e al nostro stupendo Paese, una studentessa di quinta Le chiede se viviamo in una piena democrazia: “sono d’accordo nel condividere la certezza che la nostra democrazia abbia tanto da migliorare, ma non siamo un Paese non democratico… guardiamo l’Afghanistan, l’Iran, la Siria e ci accertiamo di vivere la libertà di pensiero, azione, movimento”.

    La mattinata volge alla conclusione e una certezza si fa sempre più chiara:i nostri studenti amano leggere e sono assetati di cultura…al prossimo incontro…

    Guarda la galleria Il Bartolo incontra Dacia Marain

     

     


    The Grey
    pubblicato il 13/12/2014

    The Grey è un film del 2011 diretto da Joe Carnahan e con protagonista Liam Neeson, tratto dal racconto Ghost Walker di Ian Mackenzie Jeffers, autore della sceneggiatura insieme al regista.

    Le riprese sono iniziate nel gennaio 2011 e si sono concluse nel marzo dello stesso anno. Nonostante il film sia ambientato in Alaska, le riprese sono state effettuate in British Columbia nel Canada.

    John Ottwa interpretato dal bravissimo Liam Neeson, lavora per una ditta petrolifera, in una base in mezzo ai ghiacci dell'Alaska, con il peculiare compito di difendere i suoi colleghi dai numerosi lupi presenti nell'area. In un momento di crisi, arriva al punto di volersi sparare in bocca, ma un ululato in qualche modo lo riporta in sé, facendolo desistere dall'estremo gesto. Apprestandosi a tornare a casa, Ottway e i colleghi rimangono vittime di un incidente aereo. Solo in pochi riescono a sopravvivere, ma sfortunatamente si ritrovano in mezzo ad un territorio ostile e pieno di lupi famelici. Ottway suggerisce al gruppo una via di fuga: per scappare dovranno resistere alla minaccia dei lupi. Lungo la via della sopravvivenza, tra i rigori dell'inverno e i morsi della fame, diventerà sempre più difficile per il gruppo di umani distinguersi dal branco di lupi in caccia. Lo scontro finale tra uomo e lupo sarà decisivo per la redenzione dell'uomo.

    Helmer Joe Carnahan conosce bene le qualità di Liam Neeson e si deve essere pertanto reso conto che solo un attore come lui avrebbe potuto sostenere l'ennesima riproposizione delle vicende di un gruppo di persone sopravvissute a un disastro aereo. Il lupo, come si sa dai tempi di Esopo, costituisce un archetipo narrativo perfetto per costruire la suspense. Carnahan scrive la sceneggiatura insieme a Ian Mackenzie Jeffers e riesce a disegnare con attenzione psicologica alcuni dei caratteri dei superstiti ma su tutti emerge comunque la forza interpretativa di Liam Neeson che dà grande credibilità a un personaggio che nel lupo vede l'impersonificazione del desiderio di confronto con la morte che lo pervade e che è connesso al ricordo della moglie e a una figura paterna che ha segnato profondamente la sua vita.

    « Once more into the fray. Into the last good fight I'll ever know. Live and die on this day. Live and die on this day »

    « Ancora una volta nella mischia. Nell'ultima vera battaglia che affronterò. Vivi e muori in questo giorno. Vivi e muori in questo giorno»

     



    Ascolta la colonna sonora del film

     


    Concorso CIAK "Il mio territorio"
    pubblicato il 12/12/2014

    ciakL’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Michelangelo Bartolo’ di Pachino (SR) in partenariato con il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, bandisce il concorso per cortometraggi realizzati dalle scuole sul tema della tecnologie digitali.

    Il concorso è articolato in due sezioni:

    1. Scuola Secondaria di 1° grado;

    2. Scuola Secondaria di 2° grado.

    Al concorso possono partecipare tutte le scuole italiane. Il concorso ha per oggetto l’ideazione di un cortometraggio sul tema delle tecnologie digitali.

    La Scheda di iscrizione deve essere debitamente compilata in stampatello completa dei dati anagrafici, recapiti e firma del referente in rappresentanza del gruppo degli autori entro il 30 gennaio 2016, mentre la consegna dei lavori dovrà avvenire entro il 15 aprile 2016. È possibile inviare la scheda di partecipazione via email all'indirizzo:  sris01400g@istruzione.it

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