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      Tratto da Business online  27/01/2011
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    Nucleare

    27 Gennaio 2011 -Tratto da Business online. Dati ENEA per la realizzazione del nucleare in Italia

    La realizzazione del programma nucleare italiano, che prevede l’entrata in fuzione di 8 reattori di terza generazione, dovrebbe essere guidata da circa 10.000 esperti in 10 anni. Queste per lo meno sono le previsioni. L'ultimo step da superare è il prossimo referendum.
    Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia si mostra molto fiducioso perché si tratta di un'occasione capace “di aprire una finestra informativa sul nucleare e non ci spaventa”. Ecco perché, ritiene Saglia, è importante “la necessità della formazione delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali che avranno il compito di gestire sul territorio tutte le attività sulla fusione e la fissione”.
    Questo è il motivo per cui il ritorno del nucleare in Italia si tradurrà anche in occupazione. Secondo uno studio elaborato da Enea, agenzia nazionale per il nucleare, per entrare a far parte delle potenze nucleari, l'Italia avrà bisogno di diecimila esperti in dieci anni, suddivisi in duemila per centrale ogni anno, per le operazioni di preparazione del sito, costruzioni e lavori meccanici ed elettrici.
    Entrando più nel dettaglio, la costruzione di una centrale necessiterà del 15% di laureati, del 60% di tecnici e del 25% di operai, mentre per la produzione di energia serviranno dal 20 al 40% di laureati, dal 30 al 40% di tecnici e dal 15 al 35% di operai. Questi numeri evidenziano quanto profondo sia il gap tra domanda e offerta lavorativa nel settore.
    Attualmente, infatti, in Italia si registrano 80 laureati all'anno: troppo pochi per l'Enea. I numeri dell’Italia previsti da Enea dovrebbero, del resto allinearsi a quelli di altri Paesi come la Gran Bretagna, che conta oggi 44mila persone che lavorano nel settore del nucleare, il Canada, 66mila, e gli Stati Uniti he ne conta oltre 100mila. Nel frattempo, è arrivato il via libera dalle Commissioni riunite Attività Produttive e Ambiente della Camera al quinto membro dell'Agenzia per la sicurezza nucleare: Stefano Laporta.

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