A conclusione dell’UdA "Legalità in situazione", mercoledì 26 aprile i ragazzi del Bartolo si sono recati presso la Casa circondariale di Giarre dove sono stati accolti per una visita alla realtà penitenziaria nei suoi vari aspetti, soprattutto quello inerente alla condizione di chi reo, sconta le proprie azioni criminose secondo la legge dello Stato. Con le classi II A e III B, protagoniste dell’UdA, e 12 alunni della IV A che volevano approfondire le origini del diritto penitenziario studiato negli illuministi italiani quali Beccaria e Verri, in 42 hanno varcato i cancelli di quei luoghi quasi inaccessibili alla gente comune e sono stati introdotti e guidati da un team formato dal comandante della polizia penitenziaria e dal suo vicario, da alcuni ispettori e poliziotti, dai funzionari pedagogici (educatori), da operatori professionali che a vario titolo lavorano in quell’ambiente. In particolare, gli studenti hanno potuto visitare la sezione dei ristretti con custodia attenuata, “le celle”, le cucine, l’infermeria, le zone “d’aria”, le sale dei colloqui con i familiari, le aule scolastiche dove si fanno anche altre attività o laboratori e le serre dove si offre l’opportunità di imparare un mestiere da spendere in uscita, gli uffici.
Il momento più significativo e toccante è stato però quando si sono ritrovati nel piccolo teatro del carcere insieme a circa 15 detenuti, con alle spalle pesanti trascorsi di tossicodipendenza, che hanno raccontato le loro storie criminose ma cariche anche di tentativi di riscatto nei confronti di sé stessi e della società. Con loro i ragazzi hanno potuto dialogare e confrontarsi rimanendo molto colpiti per la portata umana e sociale delle questioni poste e valutate.
Questa la lettera con cui hanno salutato i nostri alunni:
“Iniziamo con il dirvi grazie per la vostra visita, ringraziamo il preside della vostra scuola, i professori per l’iniziativa; ringraziamo anche il nostro direttore, gli educatori e tutto il personale interno che ha organizzato questo incontro con voi. Se sentite caldo, un po’ è il tempo, un po’ siamo noi che vi stiamo abbracciando per tenervi allegri e a vostro agio. Siamo felicissimi di questa vostra visita e ci teniamo tantissimo che di questo incontro vi resti un ricordo di cui fare tesoro.
Noi non siamo dei mostri, ma persone, ragazzi come voi, che hanno sbagliato. E ci troviamo dietro le sbarre per pagare. Mai si giudica una persona, mai si dice “io di quest’acqua non ne bevo”. Tanti pensano che solo chi ruba entra in carcere, ma in realtà non è così, chiunque può finire in carcere, per una lite, spesso anche il gioco può diventare un reato, la brutta compagnia che azzera i valori che ti hanno insegnato i genitori. Oggi si parla tanto di bullismo, di femminicidio, di maltrattamenti sulle donne e questi tre temi devono rimanere a galla sempre nelle discussioni per lavorare al miglioramento del futuro delle nuove generazioni. Il carcere fa male, tanto male perché ti allontana dalla famiglia, dai tuoi cari, da tutto ciò che ti circonda nella vita quotidiana. Ma in fondo il carcere non fa solo del male ma fa del bene perché ti aiuta a dare valore alla vita, alla famiglia, ti aiuta a cambiare caratterialmente, a maturare. Una stanza piccola ti aiuta tanto a capire il male e il bene, il giusto e lo sbagliato e ognuno di noi segue un percorso rieducativo che ci aiuta fuori da queste mura ad essere migliori. E con la sofferenza cresce l’esperienza che magari un giorno prima di sbagliare ci pensiamo due volte. Per questo il carcere non fa solo del male.
Ci auguriamo che per voi non sia stata una gita a mare o in montagna, ma una visita dove avete bussato alla porta della sofferenza entrando in un mondo sconosciuto, al buio, dove avete valutato che la libertà è una cosa preziosa.
Rispettiamo e ascoltiamo i genitori che ci hanno messo al mondo.
Rispettiamo le donne che ci danno la vita.
Rispettiamo i bambini perché noi eravamo bambini.
Alziamo tutti insieme questa palla chiamata mondo e facciamola girare in modo corretto. Viva la pace e la libertà.
Grazie di cuore per la vostra attenzione, correzione e rispetto e per questo tempo che ci avete regalato
GRAZIE
I ragazzi di Giarre”
I nostri allievi scrivono dopo la visita:
Esperienza significativa!! I ragazzi ci hanno trasmesso un messaggio importante: la LIBERTA’ è il potere di fare ciò che è bene, non ciò che piace
Mariacristina IV A
Si commettono tanti sbagli, ma essi faranno capire il vero senso della vita
Valeria IV A
È stata una bellissima esperienza, molto significativa. Mi ha fatto riflettere e capire quanto è importante la libertà e basta poco per giocarsela. Insomma, è stata una lezione di vita che non dimenticherò mai!
Massimo IV A
La libertà è qualcosa di prezioso e quando la perdi capisci il suo valore
Sonia IV A
Ognuno paga i suoi sbagli in diversi modi. Non perdete mai la speranza perché i bei momenti, dopo un periodo oscuro, arrivano per tutti
Mariagiulia IV A
Una lezione di vita, emozionante!
Salvatore L. IV A
La vita è troppo breve per commettere errori
Luigi IV A
La libertà strappata può essere riconquistata
Antonio N. IV A
Un’esperienza illuminante che ci ha fatto realmente capire il valore della vita
Giuseppe C. IV A
Capisci ciò che hai solamente quando l’hai perso
Paola IV A
La libertà va guadagnata
Gianluca IV A
Ho capito che non si può giudicare senza conoscere la vita e le esperienze delle persone
Sofia II A
Un’esperienza all’insegna della retta via e un momento di confronto sociale che ci è servito soprattutto come conoscenza personale
Angelo II A
Esperienza unica ed educativa utile per il futuro
Giovanni II A
Da questo incontro ho capito che le persone che si trovano in carcere non sono dei mostri, ma persone che hanno sbagliato e che lì pagano i loro errori
Fabrizio II A
Credo sia stata una delle esperienze più significative e formative che abbia fatto nella mia vita. Ringrazio la mia scuola per avermi offerto questa possibilità
Luisa II A
Questa visita è stata molto istruttiva e mi ha suscitato ancora più domande sulla vita da carcerati
Antonello II A
Questa visita è stata molto importante e interessante perché ci ha fatto capire che dobbiamo stare attenti alla nostra vita e dobbiamo ascoltare i genitori
Federico II A
La giornata trascorsa in carcere non è stata affatto noiosa e grazie a questa magnifica esperienza ho capito anche che per non arrivare a trovarmi in queste situazioni, in caso di difficoltà devo parlare con i genitori o persone più grandi.
Costin II A
Una esperienza educativa e molto importante per la nostra formazione futura
Gabriele II A
Grazie a questa esperienza ho conosciuto una realtà che non avrei mai pensato di approfondire. Attraverso gli sguardi dei detenuti si percepiva la tristezza e il pentimento del loro vissuto e dai loro racconti trapelava la voglia e il desiderio di un futuro migliore e di un passato da dimenticare
Simone II A
Spero solamente che quando uscite non rifacciate gli errori che avete già fatto perché la vita è un dono e non va sprecato in questo modo
Salvatore III B
La mancanza di libertà è mancanza di amore
Sebastiano B. III B
Questa esperienza insegna che è difficile scrollarsi di dosso qualcosa che è già sotto la pelle e non si può più tornare indietro
Alessia III B
La vita è un sogno che dura tanto, non importa se hai sbagliato, vivila senza rimpianto
Alessio III B
Toccanti gli occhi frustrati di chi nella vita è caduto
Lorena III B
Come ho letto da qualche parte, l’esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame e poi ti spiega la lezione
Sofia III B
La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia
Samuele III B
Esperienza costruttiva. La condivisione dei loro pensieri ha accresciuto il mio spirito e posso dire di aver imparato a vedere le cose da un’altra prospettiva
Pietro III B
L’esperienza al carcere di Giarre mi ha fatto capire che la vita è libertà e non c’è cosa più bella della libertà. Quando ti levano la libertà ti levano la vit
Graziana III B
Questa esperienza è stata veramente molto utile e grazie ad essa ho capito quanto può essere difficile la vita da detenuto
Mariachiara III B
Questa attività è stata molto istruttiva e mi ha fatto capire che lo studio è molto importante per il nostro futuro
Corrado III B
Non dimenticherò mai l’angoscia che ho provato, la rabbia, il dolore dei detenuti che si nascondevano dietro quel falso sorriso per vergogna
Giovanni III B
Un’esperienza breve ma intensa, mi ha veramente lasciato un segno dentro
Ciccio III B
Ricorderò per sempre i volti e le parole dei detenuti, semplici uomini con tanta voglia di essere liberi dopo aver pagato le colpe da loro fatte
Daniela III B
Ciò che mi ha colpito di più durante la visita al carcere di Giarre è sicuramente il grande desiderio che accomuna tutti i detenuti di voler uscire da quelle mura per assaporare un po’ di libertà, libertà che fino a poco prima di incontrarli io neanche pensavo si potesse desiderare. Mi sono ricreduto
Vincenzo III B
La visita al carcere di Giarre non è stata una delle solite uscite didattiche, una esperienza di tutti i giorni. Per me è stata l’acquisizione di una consapevolezza su ciò che è giusto fare nella vita
Alberto III B
Grazie a quest’esperienza ho capito che la vita può essere piena di insidie e per questo dobbiamo essere sempre pronti a discernere il bene dal male, per non dover rinunciare alla libertà ed ai nostri affetti.
Sara III B