Scritto dalle Prof.sse Cutrona - Morana 30/10/2014 | |
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Un viaggio a Palermo: tra vicoli , camminamenti sotterranei e panorama mozzafiato… Gli alunni del Bartolo giorno 24 Ottobre hanno avuto un’occasione unica quella di partecipare all’VIII edizione della “VIE Dei TESORI” . Una festa collettiva che ha permesso ai nostri giovani studenti la fruizione e la conoscenza di uno straordinario patrimonio di tesori di arte, scienza e natura. I luoghi , in gran parte dell’anno , non sono visitabili , ma in quest’occasione erano aperti a orario continuato con visite guidate. L’uscita didattica è stata “Il racconto di una Palermo che offre nuove prospettive, nuovi itinerari, nuovi spunti di dialogo, nuove forme di accoglienza” . Un viaggio tra vicoli che odorano di antichi profumi, camminamenti sotterranei costruiti dagli arabi più di mille anni fa, terrazze da cui si scorge il panorama mozzafiato di cupole normanne e campanili barocchi, cripte misteriose che svelano gioielli sconosciuti, oratori settecenteschi che traboccano di capolavori, biblioteche e archivi che custodiscono preziose pergamene. E ancora musei, giardini, palazzi. Un Festival di cultura nato dall’intuizione in rete di più di trenta tra istituzioni e associazioni, tra cui l’Università di Palermo, il Comune, la diocesi, la Fondazione Federico II, l’Autorità portuale. Una rete che ha attratto oltre 60 mila visitatori e che ha consentito di mostrare oltre 70 luoghi in gran parte inediti, di promuovere 100 passeggiate urbane condotte da esperti, da artisti, da scrittori, di proporre un centinaio di eventi tra mostre, concerti, talk, spettacoli. La manifestazione dedicata a temi specifici, è strettamente connessa alla scoperta e alla narrazione dei suoi spazi. E così incrocia letteratura, arte, fotografia, musica. L’itinerario , in parte comune per i due indirizzi Liceo e Tecnico , si è anche differenziato , gli alunni del tecnico hanno visitato il museo del mare e la fabbrica delle navi spagnole : L’Arsenale, chiamato anche “Fabbrica della Real Marina”. Qui si costruivano le navi spagnole, velieri che solcavano gli oceani per affermare il potere dell’impero dove il sole non tramontava mai. Ma vi si realizzavano anche imbarcazioni più piccole come sciabecchi, sardare, scialuppe. Bombardato durante la seconda guerra mondiale e restaurato parzialmente nel 2008, dal 2013 è gestito dalla Soprintendenza del Mare. Tra i pezzi più importanti custoditi nel museo, vi sono due cannoni da fortezza borbonica che , quasi certamente , erano posti a guardia della parte settentrionale della città. E poi motori di navi, portolani, modelli di navi, diari di bordo, fari, testimonianze di marinai e ufficiali che hanno fatto la storia della marineria siciliana. Contemporaneamente gli alunni del liceo si sono diretti all’Oratorio di San Mercurio. E’ qui che nel 1678 il Serpotta dà la sua prima prova di estro creativo e abilità, recependo la lezione degli apparati decorativi del Borromini. Tra putti giocosi che si rincorrono alle finestre e altri che reggono i simboli di San Mercurio, gli stucchi del Serpotta abbagliano, per quanto non ancora perfetti nelle forme. L’unica opera d’arte esistente dei tre che furono costruiti dalla Compagnia della Madonna della Consolazione. E poi insieme alla volta delle Catacombe dei Cappuccini Era il 1599 quando frate Silvestro da Gubbio morì . Il suo corpo fu mummificato e conservato presso le catacombe dei Cappuccini. Da allora i Cappuccini hanno conservato i corpi di migliaia di persone . Attraverso questa esposizione , i Cappuccini intendono far riflettere sulla Caducità della vita e sulla vacuità dell’esistenza. Le mummie sono divise per sesso e categorie sociali . Nel corridoio è ancora presente un colatoio, su cui venivano posti i corpi in fase di trattamento. La mummia più famosa è quella della piccola Rosalia imbalsamata dal professore Salafia , lo stesso che conservò Crispi. Uno scenario macabro, suggestivo che ha condotto i giovani alunni ad un “ decoroso silenzio”… E per finire un’indimenticabile visita alle Carceri Dell’Inquisizione È il carcere segreto dell’Inquisizione, la prigione buia dove per due secoli, dai primi del Seicento al 1782, gli uomini inviati in Sicilia da Torquemada interrogarono e torturarono innocenti in nome di Dio. Una testimonianza unica al mondo che è insieme opera d’arte e atto d’accusa contro le ingiustizie del potere. Il carcere, interamente restaurato, apre le sue porte mostrando le pareti interamente dipinte con disegni, racconti, preghiere. E raccontando le storie di chi dovette viverci per mesi o per anni, prima di essere liberato o di finire sul rogo. Come fra’ Diego La Matina, l’eroe di Leonardo Sciascia, il prigioniero che uccise l’inquisitore che lo interrogava. Per i nostri giovani alunni è stato un percorso “di appropriazione e di identificazione” alle proprie radici culturali. Un’occasione unica di conoscere una “città aperta” in tutti i sensi dalle dimore degli aristocratici ai luoghi della Palermo multietnica: un itinerario turistico-culturale innovativo e ricco di tradizione. È doveroso un ringraziamento al Dirigente Scolastico che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa e al DSGA che ha contribuito a renderla fruibile agli alunni…. Funzioni Strumentali Maria Rosaria Morana Maria Assunta Cutrona |
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