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      Scritto da Prof. Giannitto S.  28/09/2017
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    Robotica educativa (o robotica pedagogica, come la chiama qualcuno): ovvero come costruire un robot a scuola, programmare un robot o imparare a utilizzarlo già da bambini. Ma non solo. Robotica educativa significa anche apprendere qualcosa – la scienza, la matematica, la logica – con un metodo diverso da quelli tradizionali, grazie a macchine intelligenti. Un metodo di insegnamento e di apprendimento che ha cominciato a diffondersi nelle scuole italiane una quindicina di anni fa grazie a un gruppo di docenti-pionieri che hanno colto l’importanza di unire gioco e insegnamento, gioco e formazione.

    Robotica educativa, come costruire un robot giocando

    Il gioco come motore della curiosità e della scoperta per coinvolgere una serie di abilità diverse e suscitare nei bambini e nei ragazzi interesse. È questa sostanzialmente la robotica educativa che qualcuno chiama ancherobotica pedagogica. Il gioco che si fa serio quando l’insegnamento esce dagli schemi tradizionali e diventa gioco a sua volta, stimola la crescita, e con il tempo può diventare passione ma anche lavoro che appassiona. La massima realizzazione per un adulto. L’obiettivo primario resta l’apprendimento, apprendimento attraverso l’uso della robotica.

    È questo per esempio il principio che sta alla base di Poppy robot, un robot umanoide open source che nasce da un progetto dell’Unione Europea per favorire l’apprendimento di una serie di discipline attraverso la robotica.

    Robotica educativa: Nao robot, programmare robot

    robotica-educativa-come-costruire-un_robotGioco e apprendimento: è il principio che muove i progettisti di Nao Robot, l’umanoide che ha già debuttato nelle classi di diversi Paesi. Tra gli obiettivi che Aldebaran Robotics vuole conseguire con il suo robot umanoide c’è proprio quello di  introdurre i giovani alle tecnologie e avviarli alle carriere scientifiche.

    Nel caso di Nao l’obiettivo non è quello di costruire un robot ma creare comportamenti e movimenti nuovi. Ad aiutare gli studenti è Choregraphe, il software per robot Nao che si basa sulla programmazione orientata agli oggetti e una interfaccia grafica intuitiva, adatta anche ai più giovani. Choregraphe permette di programmare anche senza possedere un Nao perché si basa su un ambiente virtuale che consente sempre di visualizzare sullo schermo del pc il risultato ottenuto.

    La Scuola di Robotica e la Fondazione Golinelli organizzano insieme Nao Challenge Italia, un concorso per gli studenti degli istituti secondari che possono partecipare anche senza possedere un robot. La sfida consiste nell’immaginare funzioni, app e accessori che possano fare di Nao il compagno di ragazzi e famiglie.

    Robotica educativa: i kit per costruire un robot senza essere un ingegnere

    Come costruire un robot senza essere un ingegnere, già dall’infanzia. Grazie ai kit robot la robotica educativanegli anni ha preso piede nelle scuole. Tra i più noti troviamo quelli della Lego. A partire da Lego Mindstorms, con cui si può imparare a costruire un robot ma anche a programmarlo. Lego Mindstorms viene utilizzato anche per la gara mondiale di robotica First Lego League,.

    I bambini che hanno almeno otto anni di età possono costruire un robot con le scatole di montaggio di FischerTechnik. Attenti alla all’attività scolastiche anche i prodotti di LittleBits. La modularità caratterizza i kit per robot Tinkerbots, mentre Sphero ha ideato SPRK – School, Parents, Robots, Kids.


    Api robot per la robotica educativa nella scuola primaria

    robotica-educativa-bee-bot

    Bee Bot

    Si chiamano Bee Bot e Blue Bot. Sono due piccole api robot che consentono di portare la robotica nella scuola primaria e dell’infanzia. Bee Bot è la piccola ape robot che si programma grazie ai tasti che ha sul guscio. Blue Bot è il suo gemello trasparente, un robot programmabile anche da tablet e smartphone. Grazie a loro i bambini apprendono divertendosi nozioni di scienza, matematica, programmazione, logica. E non se ne accorgono nemmeno. A loro basta solo giocare.

    Bee Bot e Blue Bot hanno un “fratello” maggiore, un robot programmabile di cui parliamo nell’articolo:

    Pro Bot, un’auto robot per la robotica educativa 

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    Dash and Dot

    Sono indicati per la robotica educativa nella scuola primaria anche Dash and Dot, due robottini programmabili prodotti dalla start up americana Wonder Workshop. Dash robot è alto 16 centimetri, si muove grazie alle sue ruote in tutte le direzioni ed è dotato di sensori di distanzaBalla,  registra suoni e spara palline. Dot è più piccolo, solo 9 centimetri e mezzo, ma può anche impartire comandi a Dash robot.

    Robotica educativa contro le disabilità

    Concludiamo parlando del ruolo della robotica educativa contro le disabilità. Progetti europei come Edurob hanno come obiettivo quello di voler fare della robotica uno strumento contro le difficoltà di apprendimento. Edurob, Educational Robotics for People with Learning Disabilities , si basa sulla convinzione che i robot possono essere un valido metodo di apprendimento alternativo per studenti che presentano queste difficoltà. L’Italia fa parte del network dei partner, con l’Aias di Bologna e il Polo Europeo della Conoscenza.

    L’obiettivo primario della robotica educativa, ancor di più contro le disabilità, non è dunque quello di costruire un robot o imparare a programmarlo – non è solo questo – quanto quello di imparare con un metodo diverso. Un metodo che può rivelarsi prezioso ad esempio contro l’autismo. È il caso del progetto Aurora, che studia l’uso dei robot come strumento che può svolgere un ruolo educativo o terapeutico per bambini affetti da autismo.

    Libri sulla robotica educativa

    Insieme all’interesse per la robotica educativa sta crescendo in questi anni anche il numero di pubblicazioni sull’argomento. Se siete un docente, un professionista del settore, un genitore alla ricerca di testi di questo genere, se ne parla all’interno dell’articolo Libri sulla robotica, per principianti e non,  in un paragrafo dedicato.

     

     
     
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