Scritto da Corrado Cavaliere 4^A P.N.I 13/05/2011 |
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Se qualcuno è ancora dell’idea che la Geometria sia soltanto un ammasso di regole da studiare e motivo di tanti debiti in matematica, sicuramente non avrà letto “Il grande racconto della geometria : C’è spazio per tutti”, che mostra al lettore, attraverso anche un ricco corredo iconografico, il valore encomiabile di questa disciplina che convive con noi e dentro di noi.
“Apri dunque il tuo cuore alla matematica, e preparati a innamorarti”, con queste parole Piergiorgio Odifreddi, autore del libro, motiva il suo pubblico di lettori a cambiare la propria forma mentis offrendo argomentazioni salde e difficili da confutare. A fare da cornice alle varie tematiche di carattere filosofico e scientifico sono i riferimenti storici che offrono un quadro generale e completo, utile al lettore che intanto comincia a modellare il proprio pensiero su stampo di quello dell’autore. Lo “spazio” non costituisce soltanto un oggetto di studio scientifico ma andrà a coinvolgere anche il campo più “profondo” di noi, dunque i nostri sentimenti e le nostre azioni. Lo stile leggero e semplicistico che caratterizza il “Racconto” è compensato dalla preparazione culturalmente ricca dell’autore di cui i riferimenti a Gauss, Bolyai, Riemann e Lobacevskij, ne sono la dimostrazione. Nel percorrere passo dopo passo lo sviluppo della geometria nel corso dei tempi a partire da quattromila anni fa per proseguire con l’analisi delle antiche civiltà in cui comincia a svilupparsi il concetto di spazio, oltre a quello euclideo che è omogeneo, limitato e “a curvatura zero”, viene argomentato anche quello non-euclideo tipico delle riflessioni degli studiosi precedentemente citati. La passione dell’autore per tutto ciò che è di sapore scientifico mette ancor più in risalto il suo scetticismo da definire in parte “apparente” in quanto l’intento è esclusivamente quello di evitare di sfiorare una teologia che potrebbe appannare le lenti di uno studioso chiamato a dipingere una realtà esclusivamente attraverso gli strumenti della ragione.
Dunque non esitiamo a “sederci sulle spalle dei giganti per vedere più lontano” e come Newton che, sedutosi sulle spalle di Galileo e Keplero “per osservare il cielo con l’occhio della mente oltre che col cannocchiale”, anche noi possiamo andare oltre l’apparenza e gli stereotipi che spesso ci impediscono di allargare gli orizzonti della nostra conoscenza !
Corrado Cavaliere 4^A P.N.I
Alla quinta edizione del premio " Galileo per la divulgazione scientifica", organizzato dal comune di Padova, gli studenti ed insegnanti di Pachino incontrano il matematico Odifreddi e contribuiscono alla vittoria del suo libro " C'è spazio per tutti" .
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