Parete
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La parete cellulare

si tratta di un involucro robusto e complesso che ha la funzione di conferire alla cellula forma e rigidità.Chimicamente essa è costituita dal"Peptido-glicano, noto anche come mureina  La parete riveste, nei batteri una notevole importanza poiché permette, attraverso la colorazione

Nei batteri Gram + (positivi), lo strato di peptido-glicano è più spesso. Esso risulta associato a molecole di acido teoico ( glicerina e fosfati ) che lo attraversano in senso verticale e, sfociando all'esterno, costituiscono l'agente antigenico specifico di questi batteri. (Fig n°1)

La parete dei Gram - ( negativi) è più sottile   ed il suo strato di peptido-glicano è compreso in uno spazio detto "Periplasma", tra la membrana citoplasmatica ed una membrana esterna di natura lipopolisaccaridica. L'alto contenuto lipidico di questa struttura parietale ha una funzione particolarmente isolante per cui contro questi microrganismi sono inefficaci gli antibiotici che espletano la loro azione agendo sulla membrana. Esso rappresenta, quindi ,   l' endotossina dei Gram- e funziona come antigene somatico. (Fig.n°2)

Il perilplasma è uno spazio con un'intensa attività metabolica, in cui confluiscono sostanze prodotte all'interno della cellula (proteine), sostanze che vengono degradate ad opera di enzimi litici, sostanze in transito dall'esterno verso l'interno e chemorecettori (proteine che determinano il movimento di un batterio verso un determinato composto chimico). (Fig. n°3) 

Esternamente alla parete cellulare si può trovare uno strato mucoso che, se spesso viene denominato "Capsula", di natura polisaccaridica  o peptidica. Le capsle costituiscono uno degli antigeni batterici. poco visibili i un preparato colorato si evidenziano con colorazione ad inchiostro di china e per contrasto.  

                                

                                       cap300.jpg (205227 byte)

 

 

 

 

 

gRam-.jpg (38765 byte)       Fig. n°1

 gRAM+.jpg (69654 byte)           Fig. n°2

periplasma.jpg (25257 byte)          Fig. n° 3