La membrana citoplasmatica è costituita da fosfolipidi, i
cui gruppi polari fosforici sono rivolti all'esterno e le code idrofobe
all'interno, in un doppio strato secondo il modello detto a "mosaico
fluido"
( proteine immerse in questa matrice lipidica a varia
profondità), così come negli eucarioti.
Esiste, comunque, un gruppo di batteri , gli Archeobatteri (
organismi che vivono in condizioni estreme di Ph, temperatura,
concentrazione salina, etc.) che presentano delle variazioni sostanziali
nella struttura dei lipidi di membrana: il glicerolo legato alle lunghe
catene idrocarburiche, che presentano ramificazioni laterali ogni 4 atomi
di carbonio, è di tipo etere e non estere, come normalmente avviene in
tutti gli eucarioti e negli eubatteri. Tale struttura si pensa conferisca
a questi microorganismi la capacità di vivere in condizioni limite.
Dalla membrana citoplasmatica prendono origine delle invaginazioni che
si approfondiscono nel citoplasma, dette "Mesosomi". Questi, in
quanto appaiono associati al cromosoma batterico, sono da mettere in
relazione con la divisione cellulare.
Se dal punto di vista stutturale le differenze con la membrana degli
eucarioti è essenzialmente chimico, una notevole differenza esiste,
invece, dal punto di vista funzionale. La mancanza di alcuni organuli
citoplasmatici, infatti, concentra sulla membrana varia funzioni. Ad essa,
oltre che le attività collegate con la permeabilità o il trasporto di
sostanze ( attivo e passivo) sono affidate anche la funzione respiratoria
e quella fotosintetica( nei batteri che la presentano), la secrezione di
enzimi idrolitici( per la digestione extracellulare, tipica dei batteri) e
la biosintesi dei costituenti
cellulari.