Clicca per scaricare L'Opuscolo sugli istituti tecnici del MIUR
In una società nella quale il progresso economico e sociale è strettamente connesso allo sviluppo tecnologico, ottimamente si delinea il rilancio dell'istruzione tecnica a dare una risposta articolata alle domande del mondo del lavoro e delle professioni.
Il compito degli istituti tecnici è quello di far acquisire agli studenti le competenze necessarie al mondo del lavoro e delle professioni, e di sviluppare le capacità di comprensione e applicazione delle innovazioni della scienza e della tecnica.
L'ambiente dove maggiormente si svolgono i processi formativi è il laboratorio nel quale si opera individualmente o in gruppo, al fine di consolidare le conoscenze e abilità, e di verificarne la spendibilità in fase operativa.
Come previsto dalla nuova riforma sull'istituto tecnico, i nuovi indirizzi del SETTORE TECNOLOGICO sono finalizzati a favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e a dare a coloro che vogliono proseguire gli studi delle solide basi per intraprendere facoltà ingegneristiche o tecnico-scientifiche.
Infatti è solo attraverso percorsi formativi pratici che si svolgono in laboratorio, in azienda e in aula che i giovani possono scoprire le loro capacità e la passione per un lavoro futuro e/o per studi universitari.
Il motivo per cui le famiglie dovrebbero scegliere per i propri figli i percorsi degli istituti tecnici sono i seguenti:
- maggiore probabilità di trovare lavoro e in tempi più brevi
- tassi di occupazione più alti
- remunerazioni più elevate
- solide conoscenze di base per intraprendere percorsi universitari di tipo ingegneristico e tecnico-scientifico
In Italia, infatti, le superiori tecniche e professionali sono 1.800 con 870 mila studenti e alle 320 mila offerte di lavoro, rispondono solo in 142 mila. I tecnici sono la linfa del sistema Paese, una concreta risposta alla crisi, il motore dell'industria.
Gli Istituti Tecnici con la Riforma diventano i Centri di Innovazione del Paese dove si costruisce il futuro dei giovani.
Più stage, tirocini, alternanza scuola-lavoro, e un’offerta formativa più flessibile e coerente con le esigenze del territorio e del mondo produttivo. La scuola si apre alla collaborazione con le realtà esterne e si arricchisce dell’ausilio di esperti.
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